Avellino ricorda Andrea Massaro ad un anno della morte. Un ricordo affidato ad una santa messa di suffragio in programma domenica 18 agosto, alle 11, nella chiesa di Santa Maria del Roseto. Un vuoto, quello di Andrea Massaro, custode della memoria che si avverte con forza in un tempo in cui la città fa fatica a guardare al futuro e sembra aver perso il legame con le radici. Lo storico, originario di Macerata Campania ma avellinese di adozione, non aveva mai interrotto il suo lavoro di ricerca, scavando negli archivi e raccogliendo documenti legati alla memoria di Avellino, battendosi per il recupero della Dogana e dei suoi monumenti simbolo, dal Casino del Principe alla Fontana di Grimoaldo.
Classe 1938, nativo di Macerata Campania (Ce), Massaro aveva prestato servizio presso il Comune di Avellino come Capo Sezione Archivio e poi come Dirigente delle Ripartizioni Pubblica Istruzione – Cultura – Servizi Sociali, ultimo Direttore onorario dell’Archivio Storico del Comune di Avellino, per anni segretario della commissione toponomastica cittadina. Numerosi gli studi dedicati alla storia del capoluogo, oltre che alla sua Macerata Campana, La Brigata Avellino,1978; I Cappuccini in Avellino,1980; Dal Palazzo Municipale di Avellino,1981; L’Ospedale di Avellino, 1985; Cesare Uva pittore avellinese,1986; Il Civico Palazzo De Peruta,1987; Il Monastero del Carmine di Avellino e la Bolla di fondazione di Papa Paolo V (1620), 1992; La “Ruota” degli esposti di Avellino (1810-1820),1992; Avellino tra Decennio e Restaurazione nelle opere di Luigi Oberty ingegnere del Corpo Ponti e Strade, 1994; Avellino ‘43: I luoghi, i volti, le memorie, 1995; Le Figlie della Carità in Avellino,1997; Le Carrozzelle di Avellino, 1998. Tra gli ultimi volumi le pubblicazione sulle Locande, Taverne, Osterie, Bettole e Cantine di Avellino, Strade e Piazze di Avellino e nel 2011, in occasione dei 150 anni di Unità d’Italia, Avellino 150 anni di vita municipale (1861- 2011) fino all’Almanacco della città, Graus edizione, che raccontava Avellino giorno per giorno. Tante le mostre foto-documentarie sul passato del capoluogo irpino, l’ultima sul secolo di vita della scuola elementare “Regina Margherita”. Giornalista, oltre che storico, è stato un assiduo collaboratore prima del Corriere dell’Irpinia e poi del Quotidiano del Sud con articoli sempe preziosi di ricostruzione storica e le pillole del suo Almanacco. Tra i riconoscimenti il Premio per la Cultura istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 1987.