Una vasta operazione contro il traffico di sostanze stupefacenti ha portato alla luce una rete di spaccio estesa e radicata nel capoluogo irpino. Sono venti gli indagati raggiunti dall’ordinanza di misura cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari (gip) del tribunale di Avellino, Giulio Argenio. Il giro d’affari, che includeva cocaina, crack e metadone, era organizzato e gestito da insospettabili professionisti del territorio, tra cui commercianti e imprenditori locali.
La vasta operazione dei carabinieri del comando provinciale di Avellino ha portato questa mattina a 15 misure cautelari. Nove agli arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e tre obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
L’inchiesta nasce nel 2021, che, coordinata dalla Procura e condotta dalla Sezione Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Avellino, ha consentito di disarticolare una rete di spacciatori attiva nel capoluogo irpino che rispondono di “detenzione e cessione illecita di sostanze stupefacenti”. Nei guai sono finiti, commercianti, imprenditori, ma anche altri insospettabili professionisti.
M.B., di Avellino agli arresti domiciliari
S.R. nato a Napoli residente ad Avellino
A.D.N. di Avellino agli arresti domiciliari
E.M. di Avellino obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
W.M.S. nato a Pieve di Cadore residente ad Avellino obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
G.S. di Avellino sottoposto agli arresti domiciliari
D.S. di Avellino
M.P. di Avellino agli arresti domiciliari
G.L. di Avellino agli arresti domiciliari
M.M. di Avellino
F.S.di Avellino
C.T. nato a Pompei residente ad Avellino
B.C. di Avellino agli arresti domiciliari
L.P. di Avellino agli arresti domiciliari
M.V. di Avellino obbligo di dimora
H.R. di Avellino
V.F. M. nato a Napoli residente ad Avellino obbligo di dimora
D. Z. nato a Napoli residente ad Avellino obbligo di dimora
H.E nato in Marocco residente ad Avellino agli arresti domiciliari
M.R.S nato ad Avellino obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria
Alcuni degli indagati sono difesi dagli avvocati Fabio Tulimiero,Gerardo Santamaria e Giuseppe Giammarino.