Veronica Tornatore, 35 anni, laurea in giurisprudenza, ha la passione per l’enogastronomia, per l’Irpinia, per la sua terra. E non poteva essere altrimenti. E’ una questione di famiglia, nata nell’azienda dei genitori, Tenuta Monte Laura di Forino.
“Ero una ragazzina quando con mio padre ho seguito il corso da sommelier. Da lì è cominciato tutto. Ho scoperto l’Irpinia piano piano, degustandone i vini e assaggiando i suoi prodotti, ammirandone i paesaggi, annusando l’odore del territorio”, racconta la candidata di Patto Civico per Avellino, una delle liste a sostegno di Rino Genovese.
Che cosa ha scoperto?
“Quello che mi ha colpito è la grande differenziazione territoriale: basta spostarsi di un chilometro e cambiano i sapori. L’enogastronomia, che è tradizioni e cultura, mi ha rivelato chi sono, la mia identità. E poi amo la natura – una mia caratteristica peculiare, un bisogno di cui non posso fare a meno – e per questo non posso che amare l’Irpinia e Avellino”
Perché scende in politica?
“Il mio impegno nasce dall’esigenza di fare qualcosa di concreto per la città. E non è un modo di dire. Ho una idea ben precisa di che cosa”.
Si spieghi…
“Vino, olio, nocciola, castagna e altri prodotti rappresentano quello che viene definito un sistema complesso: sono cioè prodotti che vanno considerati come un’unica espressione del territorio, come la narrazione di una storia. Per tale ragione credo che ci sia bisogno di tenerli insieme, considerarli un unicum. E la città dovrebbe essere un museo a cielo aperto delle eccellenze dell’Irpinia. Però ci sono tante sfumature che vanno colte, valorizzate”.
Oggi non lo sono abbastanza?
“Non abbastanza. Ad esempio ci sono piccole realtà produttive che oggi non trovano spazio. Eppure ci sono tante manifestazioni per promuoverle, non solo il Vinitaly. La politica deve farsi carico di questa sfida. Dobbiamo formare i giovani a comprendere le ricchezze del territorio, la varietà dei nostri prodotti, che cosa vuole dire essere abitanti di una zona ricca come l’Irpinia”.
Perché si candida con Rino Genovese?
“Rino è molto sensibile rispetto alle tematiche del territorio. E’ un vero avellinese e nel suo lavoro di giornalista si è sempre occupato della promozione delle realtà locali. Condivido la sua idea di sviluppo, il suo voler puntare sui giovani. Oggi in questa città ci sono poche occasioni per le nuove generazioni, i ragazzi sono costretti ad emigrare, i borghi si desertificano. Rino ha messo al centro del suo programma il problema del lavoro. E’ convinto come me che per creare sviluppo si debba investire sulle ricchezze che abbiamo, che sono tante e inestimabili. Ma dobbiamo avere la forza, la determinazione e il coraggio di portare avanti idee e progetti. Sono stata fuori e mi sono resa conto di quanto l’Irpinia e Avellino siano apprezzate. Dobbiamo prenderne consapevolezza e credere in quello che abbiamo”. (Ap)