Diventa l’occasione per una riflessione sul ruolo della sinistra nella scena politica contemporanea, dal tradimento degli ideali che hanno accompagnato la nascita delle prime formazioni politiche all’incapacità di rispondere ai bisogni degli ultimi, il film “Berlimguer” di Andrea Segre in cui è il bravissimo Elio Germano a prestare il volto a Berlinguer. Recensioni che diventano strumento per lanciare proposte e interrogarsi su errori commessi e nuove sfide.
A parlare della necessità di tornare scommettere su grandi ambizioni Giuseppe Moricola, storico esponente della sinistra irpina “Ho visto il film su Berlinguer con Elio Germano. Un gran bel tuffo nel nostro passato, ma senza nostalgia. Soltanto alcune riflessioni che lo sguardo di Germano-Berlinguer induce su questi tempi e non soltanto su quelli narrati. Una sinistra senza grandi ambizioni è destinata a soccombere di fronte alle forze più conservatrice. Al di là di accettare o meno i contenuti di quella grande ambizione è la sfida in se che ritaglia agli uomini animati da quella ambizione un posto nella storia, che li fa drammaticamente degni di una esistenza che vale la pena di essere vissuta. Una sinistra che sfida la storia e se stessa non può avere futuro se disperde gli ancoraggi più profondi e costitutivi della sua tradizione. Li aggiorna ma non li cancella. Purtroppo è avvenuto esattamente il contrario. E infine gli uomini, la quintessenza di quella grande ambizione. Spalle larghe, convinzioni profonde, nessuna ostentazione e tanta tormentata riflessione: ecco l’essere leader alla Berlinguer. Ma anche essere l’uomo Berlinguer nella capacità di creare un nesso inscindibile tra la sua sfera privata e quella pubblica. Nasce da qui la sua umanità, quella essenza quasi impercepibile a prima vista, che lo fa entrare in una connessione sentimentale con il suo popolo e lo fa apprezzare anche dagli avversari fatti della sua stessa pasta. Berlinguer-Germano è una figura post-moderna rispetto al parterre dei politici attuali, tutta immagine e niente arrosto ( o di arrosto che puzza). L’uomo con i calzini abbassati e il pantalone rivoltato che accenna qualche elementare esercizio fisico è un mito. E perciò continuiamo a volerlo bene.