È stato inaugurato la scorsa settimana, alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, il Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia. Intitolato Terræ Aquæ. L’Italia e l’Intelligenza del Mare e curato da Guendalina Salimei, il padiglione si inserisce nel contesto della Mostra Internazionale Intelligens. Natural. Artificial. Collective, diretta dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti. Con un approccio interdisciplinare, la mostra invita a ripensare l’architettura come risposta alle sfide climatiche, intrecciando intelligenze naturali, artificiali e collettive.
In programma fino al 23 novembre 2025, la mostra si articola nei luoghi iconici dei Giardini, dell’Arsenale, di Forte Marghera e in numerose sedi diffuse in città, trasformando Venezia in un laboratorio globale di visioni architettoniche. Le tematiche affrontate da progettisti, studiosi e operatori culturali derivano dalla necessità di garantire una gestione sostenibile e una valorizzazione ambientale e culturale delle aree costiere e portuali, fondamentali per la resilienza dei territori, la conservazione del patrimonio naturale e, più in generale, per un dialogo equilibrato tra terra e mare.
La scelta di esplorare l’intelligenza naturale, artificiale e collettiva ha portato la curatrice al lancio di una Call for Visions and Projects. Le coste italiane – quella “lunga strada di sabbia” evocata da Pier Paolo Pasolini – rappresentano il territorio più esteso del Paese, con circa 8.300 km di sviluppo. Con scogliere frastagliate, spiagge sabbiose e lagune, esse costituiscono un patrimonio naturale di straordinaria varietà, che si riflette nelle tradizioni locali, nei miti antichi e nell’arte.
In questo contesto si inserisce il progetto e la visione esposta alla Biennale dall’architetto Massimo Russo, avellinese, che da circa due anni esplora il rapporto tra AI, intelligenze naturali e collettive, diventando un punto di riferimento a livello nazionale – e non solo – nell’ambito dell’architettura e delle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale. La sua presenza alla Biennale non è un caso. Attualmente, Massimo Russo collabora con diverse realtà universitarie internazionali, è stato citato in riviste scientifiche e ha pubblicato saggi su testate nazionali e internazionali.
Nel suo progetto esposto alla Biennale, grazie all’implementazione dell’AI, Russo ci proietta nel futuro, con piattaforme galleggianti che si estendono sul mare, non solo come dispositivi tecnici, ma come presidi culturali capaci di accogliere eventi, laboratori di ricerca e osservatori naturalistici. Sistemi di desalinizzazione nanotecnologica diventano elementi architettonici integrati, simboli di una nuova intelligenza del mare, dove sostenibilità e ingegno umano si fondono in un ecosistema artificiale e organico al tempo stesso.
La Mostra Internazionale di Architettura 2025 è un laboratorio globale per il futuro che riunisce oltre 750 partecipanti – architetti, scienziati, artisti, filosofi, chef e altri – provenienti da 66 Paesi. L’intera Biennale si propone come un invito all’azione: un laboratorio globale che, attraverso l’intelligenza collettiva, immagina soluzioni per un pianeta in trasformazione.