“Nessuno stupore se una sentenza amministrativa sancisce che una norma regionale, un piano di eradicazione della brucellosi in questo caso, sia corretta dal punto di vista della legittimità formale.
Il groviglio delle norme sono una cosa, l’attuazione corretta dei principi scientifici un’altra” Lo afferma la consigliera campana del Gruppo Misto Maria Muscarà, commentando la sentenza n. 2460 del 17 novembre 2023 con la quale il Tar Campania ha respinto il ricorso contro il piano regionale di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi bufalina presentato dagli allevatori casertani.
“Il vero tema – sottolinea Muscarà – è la scelta degli strumenti operativi, la loro concreta attuazione sul campo e, su tutti, il conseguimento degli obiettivi: se in dieci anni sono stati più o meno legittimamente abbattuti 100 mila capi, qualcosa vorrà pur dire. Se con i Piani di eradicazione di De Luca la brucellosi bufalina, che era scesa intorno all’1 per cento è tornata a salire fino a raggiungere a cifre prossime al 20%, prestando il fianco alla speculazione delle carni che restano comunque commestibili, qualcuno una domanda se dovrà porre”.
“Immagino che gli allevatori proporranno un ricorso al Consiglio di Stato – aggiunge – Muscarà – e che almeno lì a qualcuno venga voglia di approfondire, sia dal punto di vista normativo che attuativo. Immagino anche che se a Berlino c’è un giudice a Roma vi sia almeno un Commissario”.