Nel pomeriggio alle 15 lo spoglio in Calabria: la sfida è tra Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps, “padre” del reddito di cittadinanza, europarlamentare del M5s, e Roberto Occhiuto, esponente di Fi ricandidato per il centrodestra alla guida della Regione. Occhiuto è favorito: secondo i sondaggi il centrodestra potrebbe bissare il successo delle Marche.
Però, oltre le previsioni, ci sono altri due fattori da tenere in considerazione.
Il primo: nelle Marche, secondo l’analisi del voto realizzata dall’istituto Catteneo, “circa 3 punti percentuali dei 52,4 ottenuti da Francesco Acquaroli provengano dall’elettorato dell’area ‘liberal-democratica’ del centrosinistra (Az, Iv, +Eur)”.
Matteo Ricci, candidato del Campo Largo, sconfitto, che ha ottenuto il 44,4% dei voti “oltre ad essere stato penalizzato da questo primo fenomeno, ha anche sofferto per la significativa flessione nel tasso di partecipazione al voto degli elettori 5stelle e Avs. L’entità di questo secondo fenomeno non è stimabile sulla base dei nostri dati.
Si può comunque dire con certezza che non meno di 2 punti percentuali siano venuti a mancare a Ricci per effetto di questo secondo fattore”.
In sintesi il centrodestra intercetta il voto moderato mentre nel centrosinistra 5stelle e Avs perdono appeal.
Ma in Calabria ora c’è Tridico. Seppure il confronto tra elezioni politiche del 2022 e voto regionale non è particolarmente significativo, in Calabria il partito di Conte nel 2022 raggiunse quasi il 30 per cento: nel 2021 i aveva incassato appena il 6,48 per cento. A vincere era stato proprio Occhiuto.