“La Regione oggi soffre molto, soprattutto per l’attuazione del Pnrr, perche’ ci sono molti progetti incompleti, con aumenti dei costi che, se non vengono rifinanziati, rimangono ‘cattedrali nel deserto’, con una grave perdita per la Regione, ma soprattutto per tutta la collettivita'”. Lo dice il presidente del Tar Campania, Vincenzo Salamone, a margine della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario.
“La Regione e’ un interlocutore istituzionale – chiarisce Talamone – i soggetti attuatori spesso sono altri enti, ovvero i Comuni e la Citta’ metropolitana. La Regione e’ quella che opera una programmazione e quindi e’ l’interfaccia tra lo Stato e gli enti locali e risente anche di difficolta’ organizzative di tutto l’apparato amministrativo. “non credo che la Regione Campania sia la piu’ in ritardo in ambito nazionale”, sottolinea Talamone, evidenziando poi che “i contenziosi con il Comune di Napoli e la Citta’ metropolitana hanno avuto prevalentemente esiti positivi”.
Le maggiori difficolta’ riguardano “i piccoli Comuni – precisa il presidente del Tar Campania – perche’ non sono in grado di portare a termine le procedure con i loro uffici. Per questo si e’ fatta un po’ una scelta di utilizzare la Citta’ metropolitana come stazione appaltante, che organizzativamente e’ piu’ attrezzata”.
Nel corso del 2023 “si e’ registrato un aumento delle interdittive antimafia”, ma questo dato non implica “una maggiore presenza di infiltrazioni della criminalita’ organizzata, bensi’ una maggiore efficienza del contrasto e quindi una maggiore sensibilita’ alla necessita’ che vengano recisi i rapporti, soprattutto con l’economia legale”. Lo dice il presidente del Tar della Campania, Vincenzo Salamone, parlando con i giornalisti a Napoli, a margine della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno giudiziario.
A distanza di da un anno Talamone sottolinea che “non c’e’ una percezione relativa a un aumento delle infiltrazioni. Sicuramente si rilevano infiltrazioni in determinati settori – aggiunge – in particolare su appalti o sui servizi, ma anche su attivita’ economiche apparentemente libere o su settori che apparentemente potrebbero apparire estranei”.