Arriva da Tony Lucido, presidente della Pro Loco Alta Irpinia – Sant’Angelo dei Lombardi APS pieno sostegno alla candidatura di Sant’Andrea di Conza a capitale italiana della cultura. Lucido ricorda che le Pro Loco, ormai in gran parte entrate nel Terzo Settore, sono impegnate, da protagoniste, “nella promozione sociale, culturale, nel rafforzamento e dell’identità, della promozione del territorio, della sua storia, del folklore, dell’enogastronomia, dei beni materiali ed immateriali. Siamo convinti che la cittadina di Sant’Andrea di Conza, e il suo originale e caratteristico borgo, con tutte le attività ed iniziative, ormai storiche, come il mezzo secolo di attività Teatrali e la Festa del Libro, idonea, per storia, cultura, tradizioni, per struttura organizzativa, sociale ed urbanistica, per il tratto umano della sua gente, facile all’accoglienza ed all’attenzione verso gli ospiti, con il sostegno e le collaborazioni dei 25 comuni del territorio circostante, con la sua scenografia, i suoi panorami, con il rinnovato mondo dell’artigianato, le sue istituzioni ed organizzazioni culturali, turistiche e sociali, per le sue tradizioni popolari, possa essere idonea e qualificata ad essere individuata quale sede della Capitale della Cultura anno 2027”.
Di qui il pieno sostegno alla candidatura di Sant’Andrea “Con la mia Pro Loco, mi dichiaro disponibile per ogni forma di sostegno nel promuovere, accompagnare, eventi, iniziative, assicurando tutta la collaborazione perché la cultura popolare, le tradizioni, il folklore, l’umanità e lo spirito di accoglienza delle zone interne della Campania, la civiltà contadina, le “Terre di Francesco De Sanctis” Primo Ministro della Cultura ed Istruzione d’Italia, l’Alta Irpinia tutta, duramente provata dal sisma del 23 novembre 1980, possano essere degnamente proiettate a livello nazionale, per favorire anche, tra conoscenza e suggestioni, un rinnovato protagonismo della cultura in Campania ed in Italia. In una stagione di grandi contraddizioni, in cui soffiano i venti delle divisioni e di guerre, la civiltà contadina, la storia e la cultura delle “Terre di Mezzo” di Sant’Andrea di Conza e dell’Irpinia tutta, della sua gente che, pur provata da emigrazioni e terremoti, risulta una inesauribile miniera di civiltà e di cultura popolare, e di solidarietà può essere lo stimolo per abbattere i muri dell’isolamento e costruire ponti, tra uomini e genti diverse, uniti dal valore della cultura e dalla civiltà contadina che stimola il rispetto per l’uomo, per la persona, per il territorio e l’ambiente. Si resta a disposizione per ogni forma di collaborazione e di sostegno al programma, alle iniziative e agli eventi programmati”.