E’ stata l’occasione per riflettere sulle peculiarità della pittura medievale il confronto con Virginia Caramico, storica dell’arte dell’Università di Firenze e autrice del volume “Le tecniche della pittura medioevale materiali, lavorazioni e percezione visiva”, tenutosi nelle sale del Carcere Borbonico, in occasione delle Giornate del Patrimonio. Caramico ha dialogato con Orazio Lovino, storico dell’arte dell’Università della Campania “L. Vanvitelli per ribadire come i dipinti medievali sono animati in superficie da trapassi continui di luce, materia e spessori: effetti di pittura a corpo si alternano a campiture levigate, intarsi di opaca immaterialità a fenomeni di lucentezza puntuale, parti concave a inserti in rilievo, e così via. “Sin dalle prime fasi del lavoro – ha ribadito l’autrice – i pittori perseguivano la sensibilizzazione ottica delle superfici combinando materiali e lavorazioni in tessiture pittoriche screziate, che reagivano alla variabile incidenza della luce e alla mobilità del punto di vista dei fruitori nello spazio. Tuttavia, i modi della percezione cangiante che così si realizzava sono poco evidenti all’occhio moderno, abituato a condizioni di fruizione delle opere sempre più standardizzate e uniformanti. Eppure è proprio la valorizzazione mutevole e soggettiva dei materiali a rappresentare la cifra caratteristica della pittura medievale, raccontata dalla progettazione alla finitura delle superfici. Un confronto di forte suggestione, proseguito con un Viaggio tra i colori dell’Irpinia, un percorso tra le tradizioni e le storia dell’Irpinia antica e moderna, mentre all secondo piano della Biblioteca Provinciale è stata la volta di Allegrezza. Racconti diVini, un’esposizione di documenti, cinquecentine e reperti archeologici per scoprire le radici della millenaria tradizione del vino.
Oggi, intanto, gli appuntamenti legati alle Giornate del Patrimonio proseguono al Complesso monumentale Carcere Borbonico. Alle 18.30 e alle 19.30 sarà possibile partecipare a un evento speciale “sotto le stelle”.” E quindi uscimmo a riveder le stelle” sarà un tour guidato tra i luoghi segreti della struttura carceraria utilizzata dall’800 e fino agli anni ‘80 del secolo scorso. A seguire gli esperti dell’Associazione Scienza Viva introdurranno i visitatori alla scoperta del nostro cielo con osservazioni astronomiche, riconoscimento di stelle, costellazioni e pianeti da un punto di vista “privilegiato” e fino alle 21.
I turno: 18.30