“Sostenere Rino Genovese per le prossime amministrative era la scelta più naturale che potessi fare perché il nostro candidato sindaco è un ” cittadino movimento” nell’ anima come lo siamo stati tutti noi che , negli anni, abbiamo affiancato Massimo Passaro”. A sostenerlo il professore Pellegrino Caruso, candidato della lista Cittadini in movimento a sostegno di Rino Genovese.
“In questi giorni – prosegue Caruso – siamo stati nei quartieri a Valle come alla Ferrovia e quello che possiamo affermare come cittadini in movimento, con piena sicurezza e convinzione, è che noi tra la gente ci siamo sempre stati, cinque, come 6 anni fa per ben due tornate elettorali, per cercare di smuovere le coscienze, il senso civico! Quello che riscontro con dispiacere e’ che a volte nelle periferie, soprattutto negli anni trascorsi, vi è un po’ di omertà, un po’ di lentezza che, a dire la verità , arriva anche un po’ nei salotti dell’Avellino centrale. Eppure, senza essere giustizialisti della prima ora, dobbiamo tenerci lontano da comportamenti sicuramente poco chiari e trasparenti. Io chiedo sempre un unico vero concorso che vale ossia un concorso di idee per migliorare insieme la città, l’unico concorso nel quale non servono raccomandazioni pilotate in vario modo ma serve soprattutto la volontà di esserci! Esserci e’ un termine importante, e’ l’essere qui, e l’ esser presenti, il vivere il momento che sperimentiamo, pur essendo sempre pronti anche a scelte future. Da uomo della scuola, quando vedo in citta’ scuole chiuse, abbattute dopo tempo e chissà quando ricostruite ripenso al nostro Francesco De Sanctis, il quale fondamentalmente chiedeva che nelle comunità vi fossero sempre un campanile ed una scuola!”
Non ha dubbi Caruso “Solo se recuperiamo un’ identità di mente, di cuore di intelletto possiamo davvero proiettarci verso il futuro. Per la mia città vorrei programmare un cartellone di eventi che non si spenga però nelle luci, nei bagliori del Ferragosto avellinese. Serve una continuità! Anche i latini sapevano distinguere tra dies fasti e dies nefasti, tra otium e negotium. Da qua nasce quella necessità di sapere unire il momento della spensieratezza, del divertimento e il momento della serietà ed io stesso, con una punta di autoironia mi definisco il professore che con forza allegra si muove fra De Sanctis e la Carrà per la nota ammirazione ad entrambi! A chi mi chiede le ragioni del mio entusiasmo in questa ennesima avventura elettorale rispondo che, quando si sentono le cose, si ha il coraggio di viverle! Vorrei davvero che si recuperasse un’ attenzione costante al tessuto socioculturale della citta’ “
La cultura può rappresentare il volano per rilanciare Avellino. Ne è convinto Caruso “Penso ad Avellino come ideale città delle Muse. Le Muse, nella tradizione comune erano nove e non a caso erano figlie di Mnemosine, figlie della memoria, di cui abbiamo sempre bisogno. Sulle arti possiamo davvero puntare per rinascere per arte intendo la musica, la danza, il teatro e Penso all’astronomia; abbiamo la sede Nato di di Montevergine totalmente abbandonata dove magari, in sinergia, con altre istituzioni, si potrebbe programmare un punto di osservazione astronomica! Penso alla piazza tra il Gesualdo ed il Conservatorio dove si potrebbe programmare degli eventi. Invece di ridurre le nostre piazze a Solarium che a volte non hanno neanche una panchina dove accomodarsi, si potrebbe utilizzarle come ambiente di di aggregazione magari con dei concerti! Sarebbe bello anche un gemellaggio con Napoli, in ricordo del giovane musicista Giovanbattista Cutolo (per tutti affettuosamente Gio’ Gio’ ) ucciso a Napoli, ricordato pure ad Avellino con una serata nel Conservatorio purtroppo una serata per pochi intimi! Queste serate belle di cultura sarebbero tutte serate da condividere con la città, con la comunità. Penso anche a dei poli umanistici, poli scientifici, Poli sportivi. C’ è la bellissima esperienza, per esempio di Ariano Irpino della Biogem con la quale si possono creare anche degli ottimi partenariati, per cercare di coniugare lo spirito umanistico con lo spirito scientifico, con un’attenzione anche alle nuove scienze Stem che oggi avanzano. La città va resa aperta e dinamica per i giovani, non solo dinanzi a spritz, ma anche con book sharing e bike sharing, avvalendosi, pero’, di locali adeguati alla lettura e di piste ciclabili non a ridosso di marciapiedi e pista carrabile”
Caruso spiega come “La socialità non va relegata solo a Capodanno Ferragosto ma va intesa come attenzione all’ altro, in una citta’ dove si registrano tanti, troppi suicidi! Mi piacerebbe che i ragazzi si abituassero alla frequentazione del Circolo della stampa come di Villa Amendola, perche’ ancora vedo occhi smarriti quando chiedo loro di vederci un questi luoghi! Bisogna avere anche il coraggio di riprendere anche iniziative validissime anche condotte da persone che potrebbero essere considerate dell’opposizione. Penso al Borgo di filosofi, per esempio, che ha negli anni ospitato delle menti eccezionali, come si può parlare di cinema, di letteratura, in strutture come l’ Eliseo che non merita, pero’ , la finta apertura alle autorità per serate autoreferenziali per
serate autoreferenziali per poi essere abbandonato tra porte divelte e scarsa illuminazione! Cerchiamo
davvero di recuperare l’ attenzione al mondo della scuola. Sono in tandem elettorale con colleghe come Emilia
Giliberti ed Anna Testa, proprio a conferma della volontà di far comprendere che senza scuola non possiamo pensare di arricchire il tessuto sociale”.
“La scuola vive anche di sinergie – spiega Caruso – di incontri, di confronto con istituzioni sanitarie, con le istituzioni comunali, provinciali e regionali. Occorre soprattutto avere il coraggio di non dire mai di “no” per preconcetto ma di dire i “sì” che sono il vero motore del cambiamento! Tutti gli eventi vanno
organizzati con costanza e passione!E’ nota la mia dedizione per la Notte nazionale del liceo
classico, evento ormai giunto alla decima edizione, per il quale ho dato tanto nel mio istituto ed anche nel comitato nazionale di riferimento. Mi farebbe piacere proprio quello estendere quell’impegno quotidiano che
adopero nel mio lavoro di docente del Convitto Nazionale ” Pietro Colletta” a tutta la città di Avellino perché credo che tutti i ragazzi della nostra città meritino eguale possibilità ed eguale coinvolgimento e, quindi, ci
auguriamo davvero di poter dare un’anima a questa nostra Avellino che è stata tra le prime città ad avere illuminazione azione pubblica e che rischia purtroppo di spegnersi tra ragazzi che magari si intrattengono
piacevolmente in citta’ per il Ferragosto avellinese e poi a settembre hanno pronte le valigie per tornare nelle città del Nord!”
Caruso si sofferma anche sulle carenze legate ai trasporti “Sono poi tante le problematiche dei trasporti perché si
vorrebbe avere la garanzia di collegamenti adeguati dell’ Air con la stessa capitale; attualmente ci si deve
inevitabilmente affidare a società private! E’ opportuno che una città veramente innovativa sia’ una città che punti in primo luogo a servizi essenziali di qualità. Per indurre gli elettori a compiere con Rino Genovese una scelta di urgente cambiamento della città invito ad andare sulla pagina del istituzionale del comune di Avellino dove vi e’ una triste anomalia: le pagine dell’Assessorato alla cultura e la
pagina delle politiche giovanili sono ferme al 2020… La città che tutti dicono Enjoy ed interessata ai giovani ed al loro futuro, purtroppo da 4 anni , non dà ai ragazzi tante possibilità e notizie”