E’ stata una seduta consiliare di pochi minuti: all’ordine del giorno il bilancio preventivo, che non è stato approvato per sei voti su cinque. Scaduti dunque i termini, il sindaco Generoso Cresta ha preso atto della crisi amministrativa che porta allo scioglimento del Consiglio comunale.
La mancata approvazione è arrivata venti giorni dopo la precedente seduta, quando si è palesata la stessa situazione: anche allora, come oggi, tre esponenti della maggioranza, Giovanni Boccella, assessore al Bilancio, e i due consiglieri Francesco Raffaele e Tony Romano avevano votato contro lo strumento contabile. Così avevano fatto i consiglieri dei due gruppi di minoranza, Enrico Tecce e Antonio Pietro Palma per l’uno e Felice Santoro per l’altro gruppo.
Si apre ora la strada del commissariamento dell’ente, ad un anno dalle amministrative che per Castelfranci erano previste per il 2026, per effetto della proroga per i comuni che avevano votato cinque anni fa nel periodo della pandemia. Se questo Comune non rientrerà nei tempi, verso le amministrative del 25 e 26 maggio 2025, la data del voto potrebbe comunque essere nel 2026. Questi sono aspetti ancora da definire.