“Salvaguardare la memoria della Divisione Aqui che rifiutò di cedere le armi ai tedeschi all’indomani dell’armistizio del ’43”. E’ il senso dell’incontro dedicato a “Cefalonia, i giorni della scelta” tenutosi presso il caffè solidale Hope. A sottolinearlo con forza Bruna De Paula dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui “Ogni giorno scopriamo un nuovo tassello di quella pagina terribile della storia italiana. Tante anche le storie di caduti irpini. Tra questi Amato Teta, la sua salma dovrebbe tornare a casa nei prossimi mesi”. Un confronto, introdotto da Elvira Napoletano, vicepresidente di Aps Avellino per il mondo e moderato dal giornalista Gianluca Amatucci che sceglie di partire dalle testimonianze di quel tragico settembre del 1943 e dagli scritti di Padre Romualdo Formato. E’ Eleonora Davide a ricostruire le difficoltà che pure hanno caratterizzato il processo di ricostruzione della memoria. Una tragedia a lungo dimenticata come ha sottolineato Francesco Paolo Spagnuolo dell’Unuci. A rivivere nelle parole dei relatori il coraggio della guarnigione italiana di stanza nell’isola greca che si oppose al tentativo tedesco di disarmo, combattendo sul campo per vari giorni con pesanti perdite, fino alla resa incondizionata, alla quale fecero seguito massacri e rappresaglie nonostante la cessazione di ogni resistenza. I superstiti furono quasi tutti deportati verso il continente su navi che finirono su mine subacquee o furono silurate, con gravissime perdite umane. Bellissima la figura di Padre Romualdo Formato, cappellano della divisione, ricordato dal nipote Rocco Russo, che cercò di far desistere dal proposito i tedeschi, che furono irremovibili, concedendogli solo di essere l’ultimo della lista. “Soldati che – come scriveva padre Formato – chiedono qualcosa alla Patria: che il loro sacrificio non venga dimenticato”. A ricostruire le storie dei soldati irpini caduti a Cefalonia un prezioso volume di Gianni Marino che con una delegazione della Cgil ha voluto più volte recarsi nell’isola greca per deporre una corona al Monumento alla Memoria. A rivivere volti e nomi di caduti irpini come Ermete Ferrara di Teora, Giovanni Lo Moro di Monteverde, Raffaele Manzo di Savignano, Rocco Massa di Avellino, Guido Pacia di Avellino, Carmine Puzzio di Ariano Irpino, Angelo Ruberto di Morra De Sanctis, Giacomo Sirignano di Dentecane, Carmine Venezia di Cesinali, Elzeario Vitale di Castelbaronia. Un incontro per ribadire come quei giorni del ’43 sulle isole greche furono cruciali per la conquista di libertà e democrazia, primo esempio di resistenza