Domenica 8 settembre, nell’ambito della IIª edizione di “Spaghetti Western Pietrastornina”, Manuel De Teffé, figlio di Anthony Steffen, presenterà il suo romanzo “C’era una volta a Roma” edito da Ecuba – Readaction Editrice Roma. Quello che vuole essere un omaggio a Anthony Steffen, al secolo Antonio de Teffé von Hoonholtz, che, tra gli anni Sessanta e Settanta, fu protagonista di 27 film western. Da “Django il bastardo” a “Pochi dollari per Django”, da “Sette Dollari sul Rosso” a “Un treno per Durango”.
Prodotti ibridi, a metà strada tra l’epica statunitense e le esigenze nazionali. Personaggi sottoposti ad angherie combattute, non solo con la forza dei propri muscoli, ma con astuzia e scaltrezza. Azioni che culminano in espressioni di cruda violenza per tenere ferma l’attenzione dello spettatore, un utilizzo retorico della cinepresa per dilatare il tempo e comprimere lo spazio, immense partiture musicali ed effetti d’eco. E poi interludi corali, rese eccessive dei suoni naturali, solenni attacchi di tromba e maestosi boleri. Tra il 1966 e il 1972 l’industria cinematografica italiana diviene la maggiore esportatrice di girati a tema western. In 7 anni sono 352.
Premiato, lo scorso 8 dicembre, a Westminster con il Bond Street Award, “C’era una volta a Roma” è a tutti gli effetti un romanzo entusiasmante eppure realistico di quella che fu a tutti gli effetti una rivoluzione del cinema italiano.