Antonello Cerrato è ricandidato. Con il governatore Vincenzo De Luca, come nel 2020. La lista non si chiama più “De Luca presidente”, ma “A Testa alta”. Cambia poco, è dalla stessa parte. Cerrato è consigliere comunale a Montoro, consigliere provinciale pd e manager nel campo della sanità.
Lei è del Pd ma si candida con De Luca?
“Sì sono iscritto al Pd. E’ anche vero che da tempo ho iniziato il mio percorso accanto al presidente De Luca. Insieme abbiamo fatto delle scelte per il territorio e fidelizzato degli amministratori ad un progetto. Abbiamo un programma che è in continuità con il lavoro realizzato, che dovrà essere portato a termine dal presidente delle Regione Roberto Fico una volta eletto”.
Ad esempio?
“La riorganizzazione del servizio sanitario, che si basa sulla nuova medicina territoriale, sull’attuazione della telemedicina, sull’umanizzazione delle cure e sulla prossimità della risposta sanitaria al cittadino”.
Il centrodestra sostiene che la politica sanitaria di De Luca è stata un gran fallimento.
” Sicuramente De Luca ha fatto ciò che doveva: forse chi aveva il compito di eseguire e gestire non è stato sempre all’altezza”
Si spieghi.
“Qualche consigliere regionale non aveva la competenza necessaria in ambito sanitario. E alcuni dirigenti apicali della sanità irpina hanno favorito solo alcune zone del territorio”.
Dell’ospedale Landolfi di Solofra che dice?
“L’ospedale di Solofra è stato riconvertito nel migliore modo possibile. Dalla geriatria alla riabilitazione, ci sono reparti funzionali. Manca il primo soccorso, che però è nel programma dei lavori. Avevo proposto nel consiglio comunale di Montoro di dotare il primo soccorso anche di una unità coronarica. Intanto si potrebbero aprire delle postazioni cardiologiche di primo intervento per monitorare le emergenze cardiologiche ed evitare di affollare i pronto soccorso del Moscati e di Mercato San Severino”.
A Solofra come a Montoro preoccupa l’inquinamento.
“Della bonifica della Solofrana e dell’inquinamenton della falda acquifera di Solofra e di Montoro mi interesso dal 2008. Ho fondato anche un comitato civico. La presenza di tetracloroetilene nell’acqua non si affronta di certo con i filtri a carbone attivo, che non solo sono costosi, ma non risolvono il problema a monte. L’università di Fisciano è al lavoro e sono a capo della commissione per l’acqua del comune di Montoro. Servono nuove fonti di approvvigionamento: potenziare la centrale di Cassano, risanare la rete idrica e trovare altri pozzi e sorgenti.
Quali gli asset di sviluppo della Valle dell’Irno?
“La Valle dell’Irno è un crocevia importante con il salernitano. La vocazione del territorio è logistica – a Montoro ci sono aziende di trasporto tra le più grandi d’Europa – oltre che industriale. E poi c’è il turismo, il turismo integrato, che significa percorsi religiosi, enogastronomia, paesaggio. Montoro deve puntare anche sulla sua vicinanza all’università di Fisciano: potremmo costruire strutture per ospitare gli studenti. La Valle dell’Irno ha potenzialità di sviluppo notevoli però, a parte la parentesi di Lello De Chiara e Nicola Giannattasio, non ha mai avuto voce in consiglio regionale. 50mila abitanti senza un consigliere. In risposta a questo grave e inspiegabile deficit nasce il mio impegno politico. Non sono di quelli che confonde la candidatura alla Regione con le amministrative, non ho interessi personali da soddisfare attraverso la politica: vivo del mio lavoro e ho una grandissima passione per la politica. Voglio realizzare un sogno: rappresentare un territorio come merita. La nostra è una lista di persone perbene, “A testa alta” in tutti i sensi, che può riuscire a portare una rappresentanza in consiglio regionale”.