Rilancia sull’emergenza femminicidi la Cgil di Avellino, all’indomani dell’ennesimo episodio accaduto a La Spezia in cui una donna di 54 anni è stata uccisa dal suo ex compagno. “La violenza – si legge nella nota della Cgil – diventa strumento per superare una frustrazione, “nessun mostro ,nessun poveretto o malato mentale'”, ancora un uomo che sceglie di agire la violenza: non verrà mai perdonato ad una donna di aver scelto senza chiedere il permesso. L’Osservatorio femminile nazionale di “Non una di meno” ha registrato ad oggi 2025 60 femminicidi ma il numero fa riferimento soltanto a quelli accertati. E’ palese che le leggi da sole non riescono a fermare questo fenomeno ed i limiti sono oggettivi nell’applicazione delle norme, dalla mancanza di. tempestività delle misure di protezione alla concreta capacità di prevenzione verso le donne che denunciano”
Di qui la necessità di “mettere fattivamente in campo un percorso culturale contro gli stereotipi e discriminazioni di genere; potenziare i centri di ascolto e di accoglienza per le donne; investire concretamente nei programmi di recupero e rieducazione per gli uomini maltrattanti. (La violenza si contrasta anche intervenendo su chi la agisce)introdurre stabilmente nei programmi scolastici l’educazione all’affettivita’ con la collaborazione di figure competenti. Dobbiamo assumere la consapevolezza che la violenza di genere può essere combattuta (se ci va bene ) con il tempo e la perseveranza ,solo rimettendo concretamente in discussione una cultura patriarcale fatta di costrutti sociali e stereotipi”.