Dei diritti negati e calpestati, delle nostre proposte per un mondo più inclusivo dimenticate e mai accolte, alle Regionali e al Referendum non chiedeteci i voti, il Mid dice basta”: è un grido di protesta, quasi di rabbia, e arriva dal presidente campano del Mid (Movimento italiano disabili) Giovanni Esposito. “Regione cieca, Governo Cieco, la vergogna silenziosa della Campania e dell’Italia. I nostri diritti vengono lasciati regolarmente al palo. La politica corre veloce sulle passerelle delle elezioni regionali e del referendum chiedendo voti, ma resta sorda davanti al diritto ad una vita quanto più possibile normale lanciato dagli ultimi”.
“E allora ti chiedi come sia possibile. Com’è possibile che degli invisibili ci si ricorda solo al momento dell’appuntamento del voto? Com’è possibile che una persona con disabilità deve ancora attendere per vedersi un diritto riconosciuto, un servizio offerto, l’apertura di una struttura adeguata al proprio servizio, un’assistenza specialistica più efficace e veloce… Non chiamiamoli casi, non chiamiamoli episodi, ma abitudini consuete e viziose di chi aspira solo e soltanto ad ottenere una poltrona fregandosene del bene della collettività”.
“Il Movimento Italiano Disabili – continua Esposito – lo sta dicendo apertamente, lo sta ripetendo a gran voce, lo sta denunciando chiaramente e con forza ovunque: non prendeteci più in giro. Un invito il nostro fuori posto, da parte di chi si sente deluso, amareggiato, più volte illuso e lasciato solo con la speranza tra le mani”.
“Nel frattempo il Mid lancia un accorato appello al cuore di tutti coloro che si sentono e si sono sentiti in questi anni nell’invisibilità della politica e delle istituzioni, non fatevi più ingannare dalle promesse, dai sogni traditi e dalle false speranze di chi tenta ogni giorno di costruirsi una posizione all’interno dell’ormai invecchiata classe dirigente politica senza un programma o un progetto concreto che possa rendere migliore la vita di una persona in difficoltà”.
“Piuttosto mentre noi continuiamo a batterci costantemente sui territori contro il vostro silenzio assordante, la vostra più totale indifferenza e il vuoto istituzionale, trovatevi un lavoro e non gravate più sulle nostre tasche, quei soldi che portate nelle vostre case occupando le poltrone, dalle più alte alle più basse, piuttosto che prenderveli per arricchire i vostri pozzi personali, spendeteli per garantire finalmente servizi al cittadino”.