Circa 40 trattori di sono mossi nella mattina di domenica dal Piazzale dello stadio di Casal di Principe per sfilare in corteo verso il casello autostradale di Santa Maria Capua Vetere. Lungo il percorso si sono aggiunti trattori e mezzi d lavoro in diversi luoghi prestabiliti fino ad arrivare a circa un centinaio che si sono schierati intorno all’area individuata. Una parte all’altezza della rotonda antistante il Casello autostradale ed una parte nell’area parcheggio a ridosso del contiguo cimitero. In queste aree è in corso il montaggio del Presidio permanente (dove rimarranno stazionati circa 75 trattori) che da questa sera sarà la base operativa da cui muoveranno le iniziative degli agricoltori che hanno risposto all’appello di Altragricoltura Nord Campania, il Coordinamento territoriale di Altragricoltura Confederazione per la Sovranità Alimentare.
Obiettivo dichiarato del presidio è quello di porre le istanze degli agricoltori e degli allevatori del territorio al Governo e, per questo, viene avanzata richiesta alla Prefettura di un incontro per depositare un documento da inviare al Governo Nazionale con la richiesta di un incontro.
“Siamo allo stremo, la politica si assuma responsabilità” dichiara Adriano Noviello, presidente dell’Associazione di Tutela Allevamento Bufala Mediterranea e componente il direttivo di Altragricoltura, aggiungendo. “Oggi a protestare è il comparto al completo: allevatori, ortofrutta, sericoltura e arboricoltura. Una grande prova di forza per lanciare un messaggio chiaro, vogliamo un tavolo che possa accogliere le istanze degli agricoltori”, spiega Adriano Noviello, presidente dell’ Associazione tutela allevatori.
“Siamo in collegamento – dice – con gli altri presidi, per un documento unico da presentare a tutte le prefetture d’Italia. La politica deve assumersi le proprie responsabilità, non si deve nascondere dietro alle leggi di Bruxelles, perché c’è tanta responsabilità dei governi che si sono succeduti in questi decenni e della politica nazionale”
“Grazie ai tanti giovani agricoltori che qui come altrove stanno scendendo in campo. Con loro, la loro determinazione, la loro voglia di futuro, si riapre la speranza per un futuro degno” commenta Gianni Fabbris “Ora la politica sa che la crisi non è una esagerazione di qualche frangia minoritaria ma, al contrario, irrompe nella politica e nella società senza poter essere più nascosta come per decenni il blocco delle Organizzazioni Professionali politicizzate e strumentalizzate (Coldiretti in testa, insieme a CIA, Confagricoltura e Copagri) hanno tentato inutilmente di fare. Puerile e ridicolo il tentativo di Coldiretti di questi giorni di scendere in agitazione contro l’Europa. Coldiretti (come i suoi sodali) ha partecipato a tutti i tavoli e condiviso tutte le decisioni assunte in Europa e con i diversi Governi Nazionali. Dunque ne è pienamente responsabile ed a nulla serviranno i tentativi di nascondere la mano insanguinata che ha assassinato l’agricoltura in questi decenni. La politica prenda atto che la crisi, che noi denunciamo fin dalla nostra nascita nella seconda metà degli anni ’90, è reale e guardi negli occhi i tanti giovani agricoltori e i loro padri nelle strade in questi giorni e compia il gesto necessario: apra il confronto per dare risposte alle istanze ed ai bisogni di Riforma che stanno dietro il grido di dolore dei nostri agricoltori, dei braccianti, dei pescatori e da quanti, finora sono stati derubati del frutto del tanto lavoro e tanto impegno che richiede il rapporto con la terra, gli animali, il mare”.