La giunta Foti si avvia verso la fine della consiliatura tra promesse di accelerazione delle opere incompiute e operazioni clientelari di chi gestisce veramente la macchina amministrativa. Un dato non può sfuggire: molti dei fondi che saranno utilizzati in questi ultimi mesi, non avendo copertura finanziaria, andranno a far parte dei debiti fuori bilancio che l’amministrazione del dopo Foti si troverà a dover sanare. E dunque l’eredità che il sindaco lascia risulterà peggiore di quella che egli ricevette all’atto del suo insediamento. Ma saranno davvero completate le opere e chiusi i cantieri? Il dubbio è legittimo. Se per interi anni si è fatto poco o niente, immaginarsi che cosa si potrà fare in un breve lasso di tempo. La campagna elettorale incalza e distrae chi governa la città. I cantieri restano aperti e producono varianti che indebitano ancor di più le casse comunali, ma servono, comunque, per acquisire voti. Tra le tante incompiute c’è il centro per gli autistici di Valle. Ieri da Mercogliano il sindaco Massimiliano Carullo, ricordando il Prefetto galantuomo Raffaele Sbrescia, ha lanciato un forte appello ai parlamentari presenti e alla comunità irpina affinché dessero il loro contributo per l’apertura di quella struttura, nata venti anni fa e oggi incredibilmente chiusa. Ciascuno deve fare la sua parte: l’Asl, guidata da Morgante, firmi subito la convenzione per garantire l’assistenza; il Comune la smetta di tentennare deludendo le aspettative delle famiglie degli autistici; l’on Carlo Iannace, relatore della legge regionale sull’autismo, che pure si è dedicato al problema, dia un’accelerazione per l’apertura della struttura. Sarebbe bello se il nuovo vescovo di Avellino, mons, Aiello che si insedierà a fine mese, testimoniasse il suo impegno pastorale partendo proprio da quella struttura di Valle. Perché sia chiaro: nessuno ha primogenitura rispetto all’urgenza dell’ uso della struttura. Che è pubblica e dovrà svolgere il suo ruolo dalla parte degli ultimi. E per questo occorre un forte impegno corale.
edito dal Quotidiano del Sud
di Gianni Festa