“Questa volta il candidato lo scegliamo insieme”: questa, in estrema sintesi, la posizione dell’ex consigliere comunale del Pd Nicola Giordano, in riferimento alle primarie che vennero negate alle scorse elezioni amministrative di Avellino. “Le primarie – dice Giordano – rappresentano uno strumento forte di partecipazione democratica e di legittimazione del candidato sindaco. Sono la via più trasparente e inclusiva per costruire un progetto condiviso, rafforzare il rapporto tra cittadini e politica, e dare valore alle idee, ai programmi, al consenso reale”.
REGOLE CHIARE
“Ma perché siano efficaci, servono regole chiare, alta partecipazione e uno spirito leale e costruttivo. Non servono imposizioni, ma un patto tra persone perbene: chi vince guida, chi perde collabora al successo del progetto comune. Il Partito Democratico ora si faccia carico, con serietà e responsabilità, di un percorso condiviso che porti a celebrare le primarie in un tempo utile, utile davvero. Un percorso davvero aperto, senza esclusioni e senza timori, dove chiunque possa mettersi in gioco in un confronto leale e trasparente, davanti agli elettori e non nelle stanze chiuse”.
PD ALLA GUIDA DELLA COALIZIONE PROGRESSISTA
“Come ha ribadito l’onorevole Antonio Misiani, segretario regionale del Pd, in vista del prossimo appuntamento elettorale il Partito Democratico è pronto ad assumersi la responsabilità di guidare una coalizione progressista, ampia, inclusiva e credibile, coinvolgendo il mondo civico e le nuove generazioni. Per farlo, è fondamentale che si dia massima centralità alla partecipazione e alla trasparenza, anche attraverso il ricorso agli strumenti previsti dallo Statuto: le primarie. Ridurre le primarie a uno strumento di ratifica di decisioni calate dall’alto sarebbe un errore clamoroso. Le primarie devono essere un vero confronto tra idee, visioni e valori”.
PROVA GENERALE DI CAMPAGNA ELETTORALE
“Io le vedo come una prova generale della campagna elettorale, in cui chi si candida dimostra di avere una proposta, una visione e la forza di convincere. Dovranno essere una sfida sui temi, sulle soluzioni, sull’impegno per la città. Non una competizione tra persone, ma una chiamata alla responsabilità collettiva. Con serietà, lealtà e spirito democratico ognuno deve fare la sua parte, con passione e determinazione. Il resto lo dovranno fare gli avellinesi, scegliendo con libertà, consapevolezza e coraggio la persona e il progetto in cui credono davvero”.