Con un largo consenso il vice procuratore onorario Isabella de Asmundis è stata rieletta nel consiglio giudiziario del distretto di Napoli, dopo lo spoglio delle urne avvenuto dopo le operazioni di voto avvenute domenica e lunedì in tutto il Distretto.La magistrata onoraria, da vent’anni attivista delle rivendicazioni sindacali della magistratura laica nella veste di segretario nazionale dell’organismo unitario, già eletta in consiglio, quattro anni fa, ha raccolto ben 118 preferenze. “Ringrazio tutti i colleghi , ha dichiarato la vice procuratrice- che hanno voluto tributarmi di nuovo la loro stima ancora una volta in questo percorso che ho condiviso con il collega Nicola Di Foggia, a cui mi accomuna l’intenso e ventennale impegno sindacale. ora attendiamo la proclamazione e l’insediamento del nuovo consiglio che avverrà in un contesto complesso per attuazione della riforma della giustizia”.
Il più votato nel settore giudicante è stato il magistrato in servizio presso il Tribunale di Avellino Gennaro Lezzi insieme ad un altro magistrato in servizio nei mesi scorsi nel capoluogo irpino, il giudice Francesco Paolo Feo i corsa con Magistratura Indipendente.
Quattro preferenze per Stefania Amodeo, che svolge le sue funzioni presso il Tribunale di Napoli Nord, in corsa nella lista di “Area Democratica per la Magistratura e che siederà nel consiglio giudiziario.
Il consiglio giudiziario è un organo collegiale dello stato nell’ordinamento giuridico italiano, istituito presso ciascuna corte d’appello. Compongono ciascun Consiglio giudiziario: il presidente della corte d’appello, che ne è membro di diritto e che lo presiede, il procuratore generale presso la corte d’appello, da 4 a 10 magistrati con funzioni giudicanti, da 2 a 4 magistrati con funzioni requirenti, da 1 a 2 professori universitari in materie giuridiche e infine da 2 a 4 avvocati.
Il Consiglio Giudiziario esprime pareri motivati rispetto ai seguenti ambiti principali: tabelle di organizzazione degli uffici giudicanti e progetti organizzativi delle procure, valutazioni di professionalità dei magistrati, trattenimento in servizio o cessazione dall’impiego dei magistrati; incompatibilità dei magistrati; incarichi extragiudiziari dei magistrati; passaggio di funzioni dei magistrati; attitudini al conferimento di incarichi direttivi o semidirettivi; autorizzazione a risiedere fuori dal luogo di svolgimento delle funzioni.Inoltre, vigilano sul corretto funzionamento degli uffici del distretto, segnalando eventuali disfunzioni al CSM e al Ministro della giustizia.