“Vorrei che tutti leggessero non per diventare letterati o poeti. Ma perché nessuno sia più schiavo” (G. Rodari). Ma In genere in Italia si legge poco, poco i giornali, poco i libri. In Irpinia, poi, si legge ancora meno. Sempre meno giovani si iscrivono e frequentano l’università e l’abbandono scolastico è ancora elevato. Si preferisce guardare la televisione e leggere i social sui quali, spesso, si scrivono cose sciocche e grammaticalmente scorrette. E la mancanza di cultura è una delle cause dell’arretratezza del meridione, soprattutto nelle sue zone interne.
Con la cultura non si mancia diceva Tremonti, il ministro di Berlusconi, anche se, poi smentì. Ma il concetto fa parte del patrimonio connaturato in moltissime persone. Per insipienza dei governanti, nessuna programmazione e nessuna sinergia con il mondo del lavoro, la laurea, specie nelle materie giuridiche e letterarie, stenta a far trovare un lavoro dignitoso e sicuro e spesso i giovani sono costretti ad andare all’estero o a fare lavori persino di manovalanza.
Fortunatamente non tutto è buio e anche nella nostra provincia si sono iniziative culturali che proseguono l’opera degli intellettuali dell’ottocento e del primo novecento da De Sanctis, Cocchia, Pasquale Stanislao Mancini, Dorso che attestano la continuità della cultura.
Nell’elencare – per sommi capi- le varie iniziative culturali oggi non possiamo non cominciare dal Quotidiano del Sud, che succede al Corriere dell’Irpinia, di cui il Direttore Gianni Festa può iscrivere meritoriamente a suo vanto per le pagine della cultura specie della domenica, un vero fiore all’occhiello del giornalismo non solo irpino. Poi ci sono numerose associazioni culturali, e animatori divulgativi a cominciare dal poeta paesologo Franco Erminio di Bisaccia. Le sue iniziative culturali sono diffuse anche fuori dall’Irpinia Famosa la rassegna annuale di Aliano in Puglia “La luna e i calanchi” e le sue poesia conosciute e famose, da ultimo “Studi sull’amore”. Roberto Saviano lo ha definito “Uno dei poeti più importante di questo Paese, il migliore che abbia mai raccontato il terremoto e ciò che ha generato”. Altro vanto dell’Irpinia è il sodalizio tra il critico letterario Paolo Saggese, che ha scritto numerosi saggi e il poeta Peppino Iuliano, profondo conoscitore e della civiltà contadina e autore di versi bellissimi che raccontano il protagonismo della gente comune della quale descrive sentimenti e passioni. I due sono i responsabili del “Centro di documentazione della poesia del sud”.
In Irpinia operano altri centri culturali come il Teatro d’Europa di Cesinali fondato dal compianto don Ferdinando Renzulli e diretto da Luigi Frasca e iniziative culturali singole e case editrici (Delta di Sallicandro, Abe di Bascetta, Scuderi di Giovanna Scuderi e tante altre)che promuovono la diffusione dei libri e, implicitamente, della cultura. Infine vi è, poi, un pullulare di iniziative culturali, di presentazione di libri, di incontri con gli autori, di seminari e di conversazioni culturali. Ci piace ricordarne alcune a cominciare da “Conversazioni in Irpinia”, ciclo di incontri con gli autori curato e presentato dalla scrittrice Emilia Bernabei Cirillo e “Autori al centro” curata da Giovanna Scuderi al fine promuovere la parola scritta attraverso incontri con gli autori, E da ultimo, ma non ultima, la “Rassegna Avellino letteraria” arrivata alla seconda edizione, curata e coordinata dalla dinamica operatrice socio- culturale Anna Maria Picillo, che aveva già fatto parlare di sé con la sua “Itinerando Irpinia”, viaggi alla scoperta dei borghi irpini, delle loro tradizioni e della loro storia. A fare da complemento, poi, una miriade di scrittori, poeti, saggisti, letterari dei quali ci piace ricordare: Eleonora Davide, Agostina Spagnuolo, Gaetana Aufiero, Franco Festa, Pasquale Gallicchio, Luigi Anzalone e tanti altri.
Purtroppo però, la cultura in Irpinia non è un fenomeno di massa ma interesse di una élite che dovrebbe fare da apripista per lo sviluppo morale e culturale e non sempre ci riesce.
di Nino Lanzetta