“Leggo sulla stampa che sarei impegnato a persuadere uno o più consiglieri comunali a votare a favore del bilancio comunale di Avellino per salvare l’amministrazione in carica”: così il deputato avellinese Gianfranco Rotondi, che decide di chiarire pubblicamente il ruolo che starebbe svolgendo per risolvere la crisi politica in atto a Palazzo di Città. “Chi mi conosce – spiega – sa che non sono pressante neppure quando debbo chiedere il voto per me stesso, figuriamoci se sono in grado di persuadere politici impegnati a tempo pieno”.
“Da parlamentare eletto anche in città ho il dovere di non nascondere, tuttavia, la mia opinione, e l’ho espressa con tutti: penso che sia un errore lo scioglimento del consiglio comunale. L’ho detto pubblicamente, e l’ho ripetuto privatamente a Rino Genovese e al sindaco emerito Gianluca Festa, entrambi incontrati casualmente, come accade in una piccola città. Sono persone che conosco bene, e posso dunque permettermi un consiglio franco, ben sapendo che la situazione attuale nasce da errori collettivi che non è facile riparare con un caffè. Detto ciò, mi auguro che la città di Avellino non debba subire l’umiliazione di un lungo commissariamento”.
Un breve messaggio, diffuso questa mattina tramite un comunicato stampa, scritto in perfetto stile democristiano, e quindi interpretabile in un modo o nel suo contrario: rivela di aver parlato della crisi politica con Genovese e Festa, non fa mai il nome della sindaca Laura Nargi, condanna l’ipotesi di un commissariamento, ma tra le righe si può leggere anche un game over. Della serie ‘ci ho provato, ma ormai non c’è più nulla da fare’.