Solo con la dichiarazione di uno stato di emergenza temporaneo sarà possibile uscire dalla crisi idrica che sta colpendo di nuovo l’Irpinia in questa estate 2025: ne è convinta Angela Marcarelli, coordinatrice di Cittadinanzattiva, che sull’argomento ha scritto una lettera aperta di Cittadinanzattiva all’amministratore unico dell’Alto Calore Antonello Lenzi. Una lettera che arriva dopo la diffusione dei dati mensili del monitoraggio effettuato sulle fonti nel periodo dal 15 al 19 luglio, quando è stato rilevato un “meno 40 per cento in rapporto ai flussi di fine giugno”. “Analogo evento di straordinaria portata – scrive Marcarelli – veniva portato alla vostra attenzione il 4 dicembre 2024, semplicemente per chiedere già allora la predisposizione di tutti gli atti propedeutici per promuovere la dichiarazione dello stato di emergenza per la transitoria calamità nazionale, per la straordinaria siccità che caratterizzava un brusco e irrimediabile calo delle sorgenti che avrebbe potuto avere, come è avvenuto adesso, analoghe ripercussioni nel periodo, con i conseguenti gravissimi disagi per l’utenza, sia sotto il profilo dell’approvvigionamento dell’acqua per soddisfare i minimi ed indispensabili atti quotidiani di vita, sia per le indirette conseguenze di problemi igienico-sanitari-alimentari che le ricorrenti interruzioni e riaperture del servizio comportano”.
LA SITUAZIONE NON E’ CAMBIATA DAL DICEMBRE 2024
“Tra l’altro le reti che presentano anche perdite non rilevate ad ogni riapertura, finiscono per imbarcare nel flusso anche elementi estranei all’acqua che finisce nei rubinetti, e questo è vietato e punito dalla legge. Oggi con le Sue dichiarazioni del tutto poco rassicuranti, sembra che la situazione non sia cambiata da quanto da noi evidenziato il 4 dicembre 2024. Si fa rifermento al piano di attuazione per la riparazione delle reti a quei soliti 50 milioni di euro di cui parliamo dal lontanissimo 2017”.
CONVOCAZIONE AD HORAS DELL’ASSEMBLEA DEI SINDACI
“Pertanto Le chiediamo di convocare ad horas, l’Assemblea dei Sindaci per deliberare, ufficializzando i risultati di natura tecnica acquisiti nell’arco del suo mandato (già questi sarebbero sufficienti per chiedere attraverso gli organi sovraordinati il temporaneo stato di calamità per i gravi e straordinari fenomeni naturali della siccità che ha visto irrimediabilmente scendere quasi della metà il consueto flusso delle sorgenti) la formalizzazione della richiesta di temporaneo stato di emergenza per il servizio idrico per l’imprevedibile calo delle sorgenti che consentirebbe l’accesso a fondi dallo Stato per mettere in atto tutti quei rimedi che si rendono urgenti, indispensabili ed inderogabili, altrimenti per il prossimo anno la situazione di emergenza rischia di peggiorare ulteriormente ed irrimediabilmente”.