Un appello dell’associazione dei Piccoli Comuni Italiani è rivolto all’Europa. E riguarda le aree interne delle regioni del Sud. Tanto più che, oggi, il vicepresidente della Commissione Europea è Raffaele Fitto: “Se vogliamo davvero fare qualcosa – scrive Virgilio Caivano, portavoce dell’associazione – si ragioni tenendo in conto i Comuni più che le città”. In questo modo si potrebbero risollevare le sorti, e il destino, delle aree interne europee. Fitto viene sollecitato a convocare gli Stati Generali dei Piccoli Comuni d’Europa, quindi, sul tema dei Fondi di Coesione: “Per elaborare – sottolinea Caivano – dalla base la programmazione 2027-2034”.
E snocciola gli ultimi dati sulla dotazione delle risorse del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne. Che sono 68 milioni di euro, distribuiti per 17 aree interne del Mezzogiorno. Questa la ripartizione per Regioni:
Abruzzo 2 aree interne, 8 milioni;
Basilicata n.2 A.I., 8 milioni;
Calabria n.2 A.I., 8 milioni;
Campania n.3 A.I., 12 milioni;
Molise n.2 A.I., 8 milioni;
Puglia n.1 A.I , 4 milioni;
Sardegna n.2 A.I., 8 milioni;
Sicilia n.3 A.I., 12 milioni;
Le aree della nostra regione sono: Alto Matese, Sele Tanagro e Fortore Beneventano. “Una dotazione irrisoria, inadeguata – aggiunge il portavoce dei Piccoli Comuni Italiani – per affrontare temi titanici come lo stesso Piano Nazionale delle Aree Interne descrive e chiarisce a lettere cubitali. Il Governo Italiano ed in particolare la Presidenza del Consiglio con “delega piena al Mezzogiorno ” hanno il dovere – continua – di aprire una riflessione seria e conseguenziale sul tema dello sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”. Per questo Caivano assicura che “Piccoli Comuni Italiani non molla la presa e sollecita le comunità ad agire sul piano sociale, culturale economico e politico”.