“Tutta la verità”: l’assemblea pubblica è convocata per mercoledì 30, ore 18, al Viva Hotel.
Ora è ufficiale: c’è la locandina che annuncia un incontro con la città. Per i festiani sarà l’occasione per dare la loro chiara versione dei fatti: dire tutta la loro verità sulla crisi inspiegabile in Comune, sul lavoro dell’amministrazione di Laura Nargi, sullo scontro politico in maggioranza, sul travaso dei consiglieri comunali tra gruppi, la verità sui conti e tutto il resto.
In particolare, Festa vuol dire la sua verità su una avventura politica che un anno fa grazie a lui è iniziata: è grazie all’ex sindaco infatti che Nargi ha ottenuto regolare mandato democratico.
Grazie a Festa che l’ha sostenuta con una solida maggioranza l’amministrazione Nargi ha vivacchiato fino a qualche mese fa. Prima c’è stata la giunta tecnica poi un esecutivo di nove assessori festiani.
Non è bastato ad accontentare Festa, che forse per una rivendicazione di potere insoddisfatta, un po’ spietata e cinica, o forse a causa di un egotismo che va la di là del livello massimo che un politico deve pure avere, o anche per l’insofferenza nel vedere una città diversa da come l’aveva immaginata, ha bocciato Nargi con giudizi severi, impietosi che hanno alimentato uno scontro politico che ha poi paralizzato l’attività amministrativa facendo infine implodere la maggioranza e commissariare il Comune. La storia è breve e triste. E difficile da spiegare sia per Festa che, come si è visto, per Nargi.
Una questione di patologica incapacità di comunicazione politica.
E poi una corsa insensata ai numeri di una maggioranza a tutti i costi costruita con improbabili tentativi di accordi trasversali, di patti per la città pensati e argomentati in fretta, con troppa disinvoltura.
La maggioranza si è distinta anche per la leggerezza nel cambio di casacca di alcuni consiglieri, repentini riposizionamenti e ravvedimenti – forse li spiegherà Festa – annunciati a mezza bocca con l’unica giustificazione di evitare un commissariamento che pare ora benefico anche perché rompe un blocco di interessi e convenienze che ha nulla di politico.
Dal commissario prefettizio Giuliana Perrotta si ricomincia, aspettando le prossime elezioni che ci saranno tra un anno. Sarà una lunga campagna elettorale. Festa è intenzionato a tornare, a riprendere il lavoro amministrativo. L’appuntamento di mercoledì è l’incipit della sua campagna elettorale per riconquistare Palazzo di città, un tentativo di rivincita. In attesa dell’esito della vicenda penale l’ex sindaco non può starsene con le mani in mano, seduto a guardare, ad aspettare. E’ convinto che gli tocchi il ruolo di protagonista, nel bene e nel male, sente sua la missione di salvatore di Avellino.
Ma dovrà dire la sua verità, con coscienza etica e civica non offuscata da qualunquismo e antipolitica, populismo, sentimentalismo e sensazionalismo.