Una conferenza stampa particolare, quella svoltasi ad Atripalda nella splendida sala della Cappella dei Confrati. Un omaggio alle radici di due irpini, dalla poesia di Domenico Carrara, scomparso prematuramente, all’arte pittorica ed orafa di Francesco Testa, sulla cui produzione letteraria ed artistica si sono soffermati velocemente la prof Gaetana Aufiero ed il critico d’Arte Domenico Sodano. “Domenico Carrara è stato un giovane poeta – spiega Gaetana Aufiero – nato dopo il terremoto, che ha sofferto della mancanza delle radici, anche se non è mai un poeta nostalgico ma sempre aperto al futuro. C’è in lui un universo culturale che riecheggia costantemente. Non ama la parola che suona e che rimbomba, versi che sono indice di grande modestia”. Sono il papà Carlo e il fratello Alessandro a ricordare Domenico “Tornare ad Atripalda è un tuffo al cuore, un ritorno alle radici. Qui sono vissuto – spiega Carlo – fino al matrimonio e qui tornavo continuamente”. “Domenico – spiega il fratello Alessandro – è sempre stato molto attento agli altri, era tante cose, oltre che poeta. Era parte del suo dna. Sarebbe bello se si riuscisse a portare la sua produzione nelle scuole perchè hanno un forte valore educativo”.
Centrale anche la riflessione sulla produzione di Testa. Sodano parla di un’opera che “è un divenire, in cui si intrecciano pittura, scultura e arte orafa che esalta la creatività”. Poche note introduttive in attesa del convegno che sarà realizzato a settembre. Suggestivo l’incipit sottolineato dalla musica di Octavian e Laura Nechita Cristea, intensa la commozione dei presenti, dal sindaco Atripalda Paolo Spagnuolo e dall’Assessore alla cultura del Comune ai congiunti dei due artisti. Discreta ed elegante la presenza della organizzatrice, la splendida professoressa Ornella Di Gisi, centrale quella dell’editrice Giovanna Scuderi affiancata da Marco Grasso, direttore responsabile della Rivista Mensile Agorà Giovani. E’ lui a porre l’accento sulla necessità dei definire un percorso futuro da sviluppare insieme alla comunità di origine dei due artisti irpini.