Un itinerario capace di raccontare i misteri dell’universo e il potere dell’amore quando diventa capacità di vedere noi stessi nell’altro, il coraggio del popolo irpino e la necessità di superare l’individualismo, per abbracciare lo spazio della condivisione. Tanti gli spunti di riflessione emersi dal convegno “La Scelta”, evento conclusivo del Raduno dei Gemelli “Io Vengo da voi”, conclusosi questo pomeriggio, presso la Scuola Enologica De Sanctis di Avellino. Un confronto introdotto dalle suggestive coreografie di Giovanna Iandolo che invita ad ascoltare il proprio universo interiore. E’ il dirigente scolastico del De Sanctis Pietro Caterini a sottolineare la volontà di accogliere eventi di qualità negli spazi dell’istituto, di dialogare con il territorio “Del resto, la sinergia con il raduno dei gemelli era cominciata già lo scorso anno con uno spot promozionale, girato tra i nostri vigneti, che rievocava le atmosfere degli anni ’60. Una sinergia evidente anche nella centralità che il vino, con il Greco di Tufo e i suoi grappoli gemelli, riveste in questa iniziativa”.
E’ Mario Vanni, sindaco di Altavilla, a ricordare come il raduno nasca dallo studio attento di Antonia Di Nardo, anima della festa, dei documenti custoditi negli archivi comunali di Altavilla. Documenti che attestano la nascita, ieri come oggi. di un elevato numero di gemelli nel centro irpino, alimentando le suggestioni di un legame tra la presenza dello zolfo e quella dei gemelli”. Non nasconde la propria amarezza per le difficoltà dell’Irpinia nel rivendicare le proprie peculiarità “Troppo spesso i nostri territori si sentono abbandonati dalle istituzioni sovracomunali. Ed è quello che accade soprattutto quando cercano di valorizzare la naturale vocazione agricola dell’Irpinia, espressione delle bellezze e delle eccellenze del territorio. Iniziative come il raduno diventano una vetrina preziosa per i nostri territori”.
Una sfida, quella del raduno dei gemelli, che abbraccia anche la solidarietà con il sostegno all’associazione Babbalrum di Carmine Tirri. E’ Tirri a spiegare come “siamo riusciti a raccogliere in questi anni la somma di 350.000 euro per malati di cancro provenienti da famiglie disagiate ma abbiamo anche donato al Moscati poltrone per le chemio, televisioni e computer. Ho incontrato la solidarietà di tanti, a partire da artisti come Tullio De Piscopo fino a Papa Francesco. Dobbiamo insegnare alle nuove generazioni che la bontà esiste”. E’ lui a ricevere il premio intitolato alla memoria di Dario Landi per la speciale attenzione al malato che ha sempre caratterizzato il suo impegno. Un impegno che proseguirà a settembre con un flashmbob per i bambini di Gaza.
E’ quindi l’ideatrice del raduno Antonia Di Nardo a spiegare come a guidarla nell’ideazione del raduno sia stata proprio la favola dello zolfo, l’idea che ci possa essere un legame tra la presenza dello zolfo e la nascita gemellare “Il raduno nasceva anche dalla volontà di promuovere studi in questa direzione. Siamo alla quinta edizione e mi piacerebbe che l’Irpinia cominciasse ad amare quest’evento. Ogni anno arrivano nuove coppie di gemelli e non ci lasciano più”. E’ Teresa Bruno, alla guida del Consorzio Vini, a sottolineare come la peculiarità del Greco di Tufo, conosciuto come Aminea Gemina, che cresce nei terreni argillosi, sia l’ala gemella del grappolo, caratteristiche che conserva anche quando viene piantato in altri luoghi. E spiega “E’ una pianta che rispetta sempre le altre piante e l’ambiente in cui cresce, proprio come il popolo irpino, contraddistinto da caparbietà e rispetto. Viviamo in borghi chiamati a una resistenza eroica, proprio come gli abitanti, una resistenza che non può essere dimenticata. Al tempo stesso l’Irpinia ha bisogno di non chiudersi in sè stessa ma di aprirsi agli altri£”.
Il professore Antonio De Feo, che racconta di provenire da una famiglia di gemelli, si sofferma sulla forza dell’amore inteso come “capacità di vedere me stesso nell’altro, nel rispetto della propria individualità, nel segno di quella parola greca “agapao” che indica un amore frutto di una scelta”. Luigi Di Giovanni, docente all’istituto De Caprariis di Atripalda, analizza il punto zero, inteso come spazio della non scelta, dell’indecisione, come quella di chi preferisce non votare o dei giovani incapaci di costruire il proprio futuro, che può diventare un’opportunità. Di qui l’invito alla responsabilità a compiere scelte razionali per tornare ad essere cittadini e non sudditi.
Raoul Serao, docente di fisica all’Università di Salerno, pone l’accento sui misteri dell’universo, dall’infinitamente piccolo all’infinitamente grande, dal piccolo punto da cui ha avuto origine, con un’esplosione, l’universo, per poi espandersi, dalla materia all’antimateria che ha la stessa massa della materia ma numeri quantici opposti fino alla materia e all’energia oscura “Poichè vediamo il 5% della materia dell’universo. C’è una parte di materia che non interagisce con la luce ma fa sentire i suoi effetti sul piano gravitazionale”. Fino ai cunicoli spaziotemporali immaginati da Einstein”. Quindi l’invito a guardare le stelle sull’esempio di Hawking. E’ Renato Ciampa del Centro Diagnostico Baronia a illustrare il progetto del Nasa Space Apps Challenge, a cui parteciperanno le coppie prescelte sulla base dei test sull’affinità effettuati con una speciale App, “L’idea è quella di predisporre delle squadre che si metteranno alla prova nell’evento dedicato dalla Nasa all’innovazione di ottobre. Anche persone comuni potranno contribuire fornendo stimoli o semplici opinioni per trovare soluzioni a problematiche globali. L’obiettivo è quello di immaginare il futuro e di reclutare talenti nel segno della sostenibilità”
Poi è la volta della festa, guastata solo un po’ dalla pioggia, con l’esibizione dell’uomo orchestra Michele Roscica, di tre gemelli monozigoti atripaldesi della Scuola Masi – Dustin, Nathan e Thomas Raimo – diretti dal Prof. Daniele Medugno fino ai “Two Twins”, Valerio e Fabrizio Salvatori, padrini dell’edizione 2025. Grande protagonista l’umanità delle coppie di gemelli, capaci di condividere e divertirsi insieme. Tanti i premi assegnati come quelli alla coppia più adulta Luisa e Mena Camposano.