Saranno presentato mercoledì 2 ottobre, alle 17, i nuovi arredi sacri della Chiesa di San Francesco d’Assisi realizzati dal Maestro Ettore De Conciliis. A portare i propri saluti il sindaco Laura Nargi. Interverranno don Luigi Di Blasi, il parroco don Michele Ciccarelli, l’artista Egidio Iovanna, Paola Apuzza e Alessandro Di Blasi. Seguirà, alle 19, la benedizione dei nuovi arredi. Quindi sarà officiata la santa messa dal vescovo Aiello.
E’ don Michele Ciccarelli a spiegare la scelta “di uniformare gli arredi sacri, dal tabernacolo al lambone fino al fonte battesimale, che formano gli elementi del presbiterio, realizzandoli con la pietra irpina. Si tratta di un intervento di riqualificazione disegnato dal Maestro Ettore De Conciliis, autore del bellissimo murale della pace. E sarà sempre il Maestro De Conciliis a realizzare altre opere pittoriche su episodi della vita di san Francesco, nell’ambito di un progetto già approvato da Curia e Sovrintendenza. Un progetto a cui si affiancherà presto anche un intervento all’esterno del murale per coibentarlo per il quale abbiamo ottenuto il sostegno del Comune mentre per gli interventi da realizzare all’interno, per contrastare le infiltrazioni, siamo ancora alla ricerca di fondi”
“Ho scelto di partire – spiega Ettore de Conciliis – dalla semplicità francescana, utilizzando la breccia irpina, la stessa pietra del pavimento e dell’altare, quella che vuole essere un’azione artistica innovativa rispetto all’eccesso di decorazione che caratterizza alcune nostre chiese con statue in bronzo o in cartapesta, in cui la forma finisce per sovrastare il contenuto. Nell’ambone è disegnato un ramo di ulivo come un taglio nella pietra, che richiama la ferita nel costato del Cristo proprio come nelle pitture antiche, a partire da Piero della Francesca. Nella pietra sono incise, inoltre, sette foglie di ulivo, a simboleggiare le fiammelle che si accendono nelle nostre chiese. Anche i sedili dei religiosi sono realizzati con materiale povero, dalla breccia alla tavolata di legno. Centrale, dunque, è il valore della sobrietà che richiama il messaggio della pace del Murale, un messaggio che a distanza di oltre mezzo secolo è ancora forte. Un progetto a cui si affiancheranno le opere pittoriche dedicate a San Francesco, con l’obiettivo di caratterizzare sempre di più la chiesa con esempi di arte sacra contemporanea”
Gli arredi sacri si affiancano al “Murale della pace”, opera monumentale parietale realizzata nel 1965 con la collaborazione di Rocco Falciano, presso la Chiesa di San Francesco ad Avellino che si fa denuncia di ogni forma di violenza e racconto del Novecento con la presenza di personaggi come San Francesco e Mao, Papa Giovanni e Pier Paolo Pasolini, da Scotellaro ai braccianti irpini a testimoniare la coesistenza di ideologie e fedi differenti. Un impegno, quello di di de Conciliis, proseguito con la realizzazione di altre imponenti opere murarie a contenuto sociale, dal “Memoriale di Portella della Ginestra”, realizzato nel 1979, a ricordo della strage di contadini compiuta dalla banda di Salvatore Giuliano, e il “Parco della Pace” a Roma, con la realizzazione di grandi sculture dedicate alle religioni ebraica, islamica e cristiana, insieme a un teatro all’aperto e a una via letteraria costellata da pietre-sculture su cui sono scritti versi poetici, ispirati alla pace e alla fratellanza. Un itinerario approdato ad un produzione pittorica orientata su tematiche più intimistiche, con la rappresentazioni di paesaggi e nature morte. A Fiano Romano uno Studio-Museo nella chiesa medievale Santa Maria ad Ponte raccoglie le opere del maestro.