Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca condannato a risarcire alla Regione la somma di 609mila euro in relazione all’acquisto e alla distribuzione di smartcard di avvenuta certificazione vaccinale anti Covid-19. La sentenza arriva dalla sezione giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti. Rigettata invece la richiesta di condanna proposta dalla Procura regionale nei confronti di Italo Giulivo, capo della Protezione civile regionale della Campania, di Antonio Postiglione, capo della Direzione Salute della Regione Campania, e dei dirigenti Massimo Bisogno, Ugo Trama e Roberta Santaniello. Il pm contestava a De Luca e ai dirigenti di aver compiuto, con l’acquisto e la distribuzione delle card di avvenuta vaccinazione, “una fuga in avanti, uno sconfinamento della Regione Campania in ambiti non di sua pretta e specifica competenza, andando ad impattare su profili di competenza esclusiva appartenenti al legislatore nazionale, attuati poi in effetti con il cosiddetto Green pass, quali la tutela della salute collettiva, la circolazione degli individui, la gestione dei dati personali”.
Immediata la risposta di De Luca che annuncia la volontà di impugnare la sentenza: “Apprendo della sentenza della Corte dei Conti, depositata questa mattina, con riferimento all’acquisizione nel periodo covid – un anno prima delle green card nazionali – di green card destinate alle certificazioni vaccinali, ma anche a usufruire di tutti gli altri servizi regionali. La Corte dei Conti ha ritenuto esenti da responsabilità tutte le strutture amministrative regionali, ma ha ritenuto il Presidente della Giunta Regionale responsabile di un danno erariale di circa 600mila euro. Rivendico pienamente e con orgoglio le decisioni assunte a tutela della salute dei miei concittadini, ricordando che la Campania è la regione che ha avuto il numero più basso di decessi per covid in relazione alla popolazione. E questo anche grazie al fatto di esserci assunti la responsabilità di decisioni anticipando spesso il governo nazionale. Ovviamente, la sentenza sarà immediatamente impugnata. Non vorrei dover rispondere del reato di efficienza”.