«Quando si pensava che potesse esserci tutto in Irpinia fuorché infrastrutture stradali, i nostri politici di allora introdussero il sistema autostradale. Ora la nuova sfida è il potenziamento e la velocizzazione dell’itinerario Napoli-Bari».
Quando interpelliamo Carlo De Vito, risponde da “semplice cittadino”, perché in pensione da Ferrovie dello Stato dal 2017. Ma il suo parere può aiutare a comprendere meglio la portata di quel che potrà essere, in Valle Ufita e per tutta la provincia e la regione. Ingegnere civile con indirizzo trasporti, già funzionario di Ferrovie dello Stato, Carlo De Vito è stato impegnato dalla progettazione alla direzione lavori di complesse opere ferroviarie, alla direzione dell’armamento, alla guida di impianti industriali, alla presidenza di FS Sistemi Urbani. In più, irpino, e dunque anche conoscitore dei luoghi e delle storie.
La nota positiva è che avanza in Valle Ufita il cantiere dell’Alta velocità che consentirà di integrare l’infrastruttura ferroviaria del Sud del Paese con il Core Corridor “Scandinavia – Mediterraneo”. Un’opera dal costo complessivo di oltre sei miliardi di euro. Il collegamento Napoli-Bari sarà percorso in due ore, contro le circa quattro attuali, mentre quello fra Roma e Bari in tre ore, con un risparmio di circa due ore rispetto ad oggi.
Ma resta sempre da capire se sarà realizzata la stazione logistica. Qui le prospettive sono più fumose. L’ingegnere De Vito consegna la sua visione delle cose.
«Ricordo quando, con Pino Bruno, allora presidente di Confindustria, pensammo al progetto della piattaforma logistica da fare accanto alla stazione – comincia ad argomentare -La piattaforma ha la funzione di integrare servizio passeggeri e servizio merci. La linea Roma-Bari non è satura come le altre in Italia, per cui ci sarà spazio per altri tipi di collegamento, regionali e traffico merci. La piattaforma logistica in Irpinia ha senso: con un polo logistico, ci potrà essere spazio anche per altri tipi di treni, come dicevo, compreso il traffico merci. Del resto stiamo parlando di Alta velocità/Alta capacità. Leggo che anche nel Sannio si sta tentando di realizzare la piattaforma vicina alla ferrovia di Benevento, che pure ha necessità di collegamenti per le merci. E’ evidente che due piattaforme relativamente vicine hanno poco senso. L’attenzione in questa fase è puntare sull’Irpinia, in un’area dove ci sono attività industriali. Ci sono andato, ho visto, c’è un futuro per Flumeri, per l’industria automobilistica – conclude l’ingegnere De Vito -Significa che è ancora più forte la possibilità di una piattaforma per il traffico merci. Una prospettiva che avrà effetto sulle attività di servizio, ma ancor più sullo sviluppo di tutto il territorio».