Era  previsto ieri  l’avvio dell’istruttoria dibattimentale per Robert Omo, il 25enne nigeriano responsabile del delitto di Gao Yuancheng, ma l’udienza è stata rinviata  perché il nigeriano è andato in escandescenza in cella e dunque non è stato tradotto in tribunale.   Una nota del carcere di Bellizzi, letta in aula di Corte di Assise che rappresentava lo stato di agitazione dell’imputato, ha determinato un legittimo impedimento, visto che come sottolineato dal difensore di Omo Robert, l’avvocato Nicola D’Archi, il detenuto non aveva rinunciato a comparire. Una eccezione accolta.

Intanto i difensori di parte civile, l’avvocato Costantino Sabatino, che assiste i familiari del commerciante e Ivo Ferrara che difende Petrov, hanno chiesto la sospensione dei termini di decorrenza custodiali. Udienza dedicata però all’acquisizione di gran parte degli atti e delle sit raccolte. Saranno sentiti meno di dieci testimoni. In aula si torna il prossimo 10 gennaio.