“Robert Omo al momento del delitto avvenuto a Monteforte irpino nel luglio del 2022, era affetto da un grave disturbo mentale con la compromissione della sua capacità di intendere”. Questa è la conclusione principale della perizia commissionata dalla Corte di Assise di Avellino nell’aprile scorso e condotta dalle specialiste Enrichetta Fotino, psichiatra e psicoterapeuta, e Rosa Bruno, docente di Psicoterapia e consulente giuridica. La relazione, depositata nelle scorse settimane, sarà discussa nell’udienza di domani davanti alla Corte di Assise di Avellino, presieduta dal giudice Gian Piero Scarlato.
Secondo le due professioniste, che hanno avuto diversi colloqui in carcere con Omo, l’imputato soffriva di schizofrenia paranoide al momento dei fatti. Dalla relazione eseguita emerge un altro aspetto rilevante delle due perite: la pericolosità sociale di Omo che è elevata e potrebbe essere gestita in una Rems, almeno inizialmente. Ora si attende la decisione dei magistrati.