Sarà il complesso archeologico delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile ad accogliere la presentazione del libro di poesia di Monia Gaita, “Di cielo, di nuvole e di vento”, pubblicato con Rubbettino Editore. L’evento è incluso nel ciclo letterario “Incontri d’autore 2025” ed è promosso dall’associazione Passepartout con il patrocinio morale del Comune e della Proloco di Cimitile. Saranno presenti: il sindaco di Cimitile, l’avvocato Filomena Balletta, il presidente della Proloco, Nicola Angelillo, il presidente dell’Associazione Passepartout, la scrittrice e giornalista Filomena Carrella, Felice Peluso presidente dell’associazione AIDO sez. Nola Cimitile, seguiranno gli interventi del pittore, scultore e poeta Prisco De Vivo, dello scrittore, ricercatore e poeta Antonio Di Gennaro, e della giornalista e docente Floriana Guerriero. La serata sarà impreziosita dalla partecipazione dei giovani talenti dell’artista Fiorella Boccucci. ‘
’Di cielo, di nuvole e di vento’’ si fa esplorazione dell’anima; dalla solitudine che accomuna gli uomini e le creature viventi, ai desideri inappagati, recisi, ma tenacemente coltivati, accuditi e custoditi. La poesia diventa strumento di emancipazione/rappresentazione civile, lente di ingrandimento, osservatorio privilegiato per interpretare il mondo, la dimensione concreta e materiale che il linguaggio eleva, illumina e redime. Un viaggio esistenziale che scava nei recessi più nascosti alla ricerca di un quid, di un motivo di grazia, di verità e bellezza. Gaita sceglie di affidarsi al potere salvìfico della parola in una società sempre più sciatta, superficiale e vuota. L’appello è quello di ritrovare il necessario filo di valori e senso dentro i giorni. La quarta di copertina è firmata da Alberto Bertoni professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea e Prosa del Novecento all’Università di Bologna, che ama definire così il libro di Monia Gaita. “La luce e l’accaduto si sono finalmente ricongiunti/ dopo anni di finzione”: è questa la morale in fondo positiva che si può trarre dal nuovo libro poetico di Monia Gaita, che segna l’ulteriore progresso di un processo di maturazione e di presa di coscienza dei propri mezzi espressivi cominciato già qualche anno addietro. A ciò si aggiunga un’altra conquista pure d’ordine etico: la progressiva metamorfosi pronominale dell’io lirico nel noi non meno antropologico-religioso che storico-esistenziale delle pagine conclusive, per un insieme davvero originale entro il contesto della nostra poesia contemporanea.’’



