I rapporti con i cittadini, la capacità di dialogare, la mediazione, l’attenzione e l’ascolto, sono i tratti che contrassegnano il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Se ne è discusso ieri sera a Frigento nel corso della presentazione del saggio di Francesco Di Sibio, in cui il giovane studioso e scrittore frigentino ha raccolto i messaggi di fine anno del primo mandato di Mattarella, dal 2015 al 2021. “Quirinale,31 dicembre, ore 20,30”. questo il titolo del saggio con prefazione dell’onorevole Pierluigi Castagnetti e due saggi del giornalista Andrea Covotta, responsabile Rai Quirinale. Un lavoro meticoloso di Di Sibio, che si definisce “un narratore”, il quale ha contestualizzato i messaggi per meglio consegnare al lettore l’importanza del messaggio.
A confrontarsi sul volume l’Arcivescovo Monsignore Pasquale Cascio, e il giornalista Rai Andrea Covotta. Soprattutto il responsabile Rai Quirinale ha tratteggiato la figura del Presidente. Ha ricordato le origini, figlio di un costituente e padre della Nazione repubblicana, Bernardo Mattarella, parlamentare e ministro, e quindi del fratello Piersanti, presidente della Regione Sicilia, trucidato dalla mafia. Questo l’ambiente familiare in cui è cresciuto il Capo dello Stato, giunto al Quirinale dopo essere stato lui stesso più volte parlamentare e ministro, ma anche giudice della Corte Costituzionale.
Insomma un profilo alto, come si addice ad un Presidente della Repubblica italiana. Uomo con profondo senso delle istituzioni, fine giurista e il giornalista Covotta ha svelato come Mattarella sappia essere ironico, a differenza di quanto appare. Insomma un uomo. E politicamente un “moroteo”, come anticipa l’arcivescovo Monsignor Cascio e su cui il giornalista Covotta ha parlato a lungo.
Ma sempre Covotta ha spaziato su altri temi, posti in evidenza nel saggio e nei messaggi di fine anno di Mattarella. Come lavoro, giovani, migranti. A sollecitare sapientemente i relatori la moderatrice Elisa Forte, profonda conoscitrice del territorio e a cui si dedica, come ricorda il sindaco i Frigento Carmine Ciullo nell’intervento di saluto. Un incontro che è stato anche l’occasione per sollecitare Di Sibio, che attraverso la sua penna può e deve essere promotore di queste terre spesso lasciate da giovani, costretti ad andare altrove per lavorare e crearsi un futuro. Giovani che a Frigento tuttavia riescono anche a trovare momenti di confronto e discussione, grazie alle occasioni offerte dal Forum.
Sono stati, poi, l’arcivescovo Cascio e il giornalista Covotta a spaziare da Moro alla Costituzione. Ad emergere il ritratto di Mattarella come uomo di alta cultura, che crede nel popolo, difensore estremo della Costituzione, e soprattutto, come ricorda sempre Covotta, “arbitro”, che rimette la politica al centro del dibattito. Tutto questo in una fase di “disaffezione” dei cittadini che disertano, purtroppo in maniera maggioritaria, le urne. La chiusura viene affidata al “narratore”, Di Sibio che ricorda come è nato il saggio. Una idea che aveva da tempo e della quale aveva parlato al responsabile Rai Quirinale, Covotta il quale subito aveva mostrato interesse e offerto il suo aiuto. E quindi l’intervento dell’on. Castagnetti e il parto del saggio presentato ieri davanti un folto pubblico, attento e che conoscendo Francesco Di Sibio lo ha salutato con l’affetto naturale di chi lo ha visto crescere e perché il narratore sa farsi voler bene.
Rodolfo Picariello