Sceglie di raccontarsi a partire dal suo ultimo libro “Diario di” lo scrittore Carlo Crescitelli. L’11 gennaio, alle 17, appuntamento da Gamea Cafè. A confrontarsi Cinzia Coppola, Modestino Picariello e Maria Ronca. Crescitelli riparte da una data che ha segnato la storia della provincia come quella del 23 novembre 1980, a sottolineare la fine di un universo che non potrà più essere lo stesso e la difficoltà di tornare a immaginare il futuro. Un romanzo di formazione – disponibile in libreria e sulle piattaforme on line – che sceglie di andare al di là delle convenzioni del genere, in cui si smarrisce il confine tra realtà e finzione e quello che accade nella mente del protagonista finisce con l’avere più consistenza degli avvenimenti reali. A prendere forma lo spaesamento di un bambino, la cui identità è stravolta dalla realtà del terremoto. “Il sisma – spiega Crescitelli – distrugge il mondo rassicurante in cui è vissuto fino ad allora e impone diversi riti, abitudini, sguardi. Il terremoto si fa metafora di tutto ciò che incide profondamente sulle nostre esistenze, la guerra, la crisi economica ma anche il dubbio su ciò che ci attende, il tramonto definitivo del mondo di ieri con tutto il suo bagaglio di certezze imposte, l’angoscioso intento di decifrare un futuro per nulla rassicurante. Ad emergere il disagio del protagonista, un adolescente che potrebbe essere stato chiunque fra noi. Ho provato a rappresentare uno smarrimento d’identità, di un cupo vagare alla ricerca di sé stessi nel buio. Mentre intanto si fanno strada consapevolezze nuove, e ogni nuova presa di coscienza è una sfida la cui posta è la salvezza e la cura del sé”. Un libro che va al di là dell’etichetta di racconto di formazione, fin quasi ad abbracciare il genere della fantascienza in virtù di una narrazione surreale, che si apre a differenti punti di vista.