Un tavolo con sindacati e dirigenti scolastici per definire una proposta comune per il dimensionamento scolastico in Irpinia. E’ l’iniziativa promossa dall’amministrazione provinciale, guidata da Rizieri Buonopane. E’ Nicola Trunfio, sindaco di Villamanina, dirigente scolastico e delegato alla scuola della Provincia, a spiegare il senso del primo confronto, tenutosi questo pomeriggio a Palazzo Caracciolo: “Non abbiamo voluto anticipare i tavoli di conferenza formali ma d’intesa col presidente Buonopane abbiamo voluto un primo confronto col territorio. Abbiamo programmato tre incontri con dirigenti scolastici e sindaci, suddivisi per ambito, per spiegare i due possibili scenari ai quali la nostra provincia va incontro. Quello più auspicabile si potrà configurare se la Regione vincerà il ricorso alla corte costituzionale contro la revisione dei parametri fissati dalla finanziaria. Il secondo scenario è quello meno auspicabile, la deroga per i comuni montani esiste ma non è stata quantificata, sapevamo fino all’anno in corso che il limite per la sopravvivenza era fissato a 400 alunni, oggi non sappiamo come tradurre questa soglia di sopravvivenza in termini matematici. Si parla di una salvaguardia generica per le aree montane, senza specificare numeri. Ecco perchè dobbiamo prepararci anche a un futuro meno felice che vedrà la necessità di ricorrere a tagli di istituzioni scolastiche, fino ad oggi autonome”.
Spiega come il rischio “è quello di dover accorpare più comuni per ottenere una dirigenza. Quest’anno abbiamo persino un dirigente che copre sette comuni. Di questo passo le aree interne saranno sempre meno appetibili anche per i dirigenti scolastici”
Antonio D’Oria della Uil, presente insieme ai rappresentanti di Cgil e Cisl, esprime vivo apprezzamento “per il metodo di lavoro seguito dall’amministrazione provinciale, a Napoli ci sarà una prima interlocuzione in Regione il 15 giugno, ma è chiaro che è importante muoversi per tempo. Il prossimo anno resteranno in vigore i paramerti attuali e non ci saranno grosse ripercussioni sulla reste scolastica, ma il futuro appare tutt’altro che roseo. Diventa necessario, oggi più che mai, superare le divisioni politiche, e giungere a una proposta comune. Se partiamo dai numeri, se il parametro è fissato a 900 alunni, è chiaro che saremo più deboli. Ma sottolineando le specificità del territorio, dobbiamo combattere per mantenere le scuole e le dirigenze in territori che sono già in situazioni disagiate. Poichè, se viene meno la dirigenza, si indeboliranno sempre di più i territori. Ecco perchè c’è bisogno di proposte comuni tra tutti i comuni della provincia che difendano le esisgenze della provincia. Se la decisione avverrà, invece, a livello regionale, pagheremo un prezzo alto, in virtù della bassa densità abitativa dei piccoli paesi”. Altro problema, quello legato alla mobilità “E’ chiaro che il problema dello spopolamento è strettamente collegato alla difesa della piattaforma logistica, se gli amministratori riescono a fare azione comune per utilizzare al meglio le risorse del Pnrr, riusciremo a garantire maggiori servizi anche sul piano dell’istruzione”