Dall’accorpamento in città del V circolo alla scuola media Enrico Cocchia alla Don Milani di Manocalzati abbinata al comprensivo di Atripalda. Sono alcune delle linee del piano di dimensionamento definito dall’amministrazione provinciale, frutto di un ciclo di incontri con dirigenti scolastici, sindaci, Ufficio scolastico provinciale e sindacati, che dovrebbe essere ufficializzato nella giornata di oggi e presentato alla Regione. Tutto questo, mentre si attende l’esito del ricorso al Tar presentato dalla Regione contro la legge di bilancio che porta a 900 alunni il parametro per garantire l’autonomia delle istituzioni scolastiche. A venire meno in provincia di Avellino dovrebbero essere quattordici autonomie a partire dagli istituti superiori di Solofra e di Grottaminarda. L’amministrazione provinciale chiarisce di “aver tenuto in debita considerazione le necessità delle aree geografiche più svantaggiate, interessate da un preoccupante fenomeno di depauperamento demografico, garantendo che tutti i territori ricadenti nei diversi ambiti scolastici avessero accesso ai Lep”. Si è scelto di puntare su omogeneità di indirizzo e aggregabilità in area geografica contigua, limitando a 6 i comuni dei plessi nei quali può essere suddiviso un istituto, tenendo conto della necessità di salvaguardare la specificità degli istituti scolastici in aree con deroga montana, compensando i dimensionamenti con eccezioni motivate con la marginalità territoriale. Le 24 reggenze dovrebbero ridursi a 12.
Nascerà un polo formativo professionale, guidato dal Rossi Doria, che abbraccera’ l’indirizzo tecnico del Ruggero II e quello dell’alberghiero del De Gruttola di Ariano, mentre un unico polo liceale riunirà sul Tricolle Parzanese e Ruggero II. A Solofra l’indirizzo economico e conciario del Ronca dipenderà dall’Ite Amabile mentre gli altri saranno abbinati all’Istituto superiore di Montoro. L’istituto superiore di Grottaminarda dovrebbe essere accorpato a Mirabella. Altavilla, Pratola e Pratola e Tufo saranno sotto un’unica dirigenza, San Martino e Sant’Angelo a Scala andranno con Pietrastornina, Montefalcione, Salza e Candida saranno accorpati a Chiusano. Solofra avra’ un unico istituto comprensivo, Volturara sarà abbinato all’Ic di Montella, Nusco e Montemarano saranno con Castelvetere, l’Ic De Sanctis unira’ Lacedonia, Aquilonia e Monteverde, l’Ic Iannaccone di Lioni abbraccia anche Teora, l’istituto superiore di Bisaccia andrà con gli istituti superiori di Vallata, Lacedonia e Calitri. Il Vanvitelli di Lioni perde la dirigenza e sarà accorpato al liceo D’Aquino di Montella. Il liceo di Sturno sarà accorpato all’istituto superiore De Sanctis di Sant’Angelo Lombardi.
Protestano anche i genitori di Prata P.U., Santa Paolina, Pratola Serra, Arcella e Tufo i cui figli sono iscritti all’Istituto Comprensivo Cocchia-Dalla Chiesa. « Noi non vogliamo mettere in dubbio le scelte praticate dalla nuova dirigente in accordo al Comune di Avellino – rappresentato dal Sindaco Gianluca Festa e dall’assessore all’Istruzione Geppino Giacobbe – ma non abbiamo capito che fine faranno le nostre scuole».
Mentre i sindaci dell’Alta Irpinia chiedono che “Il parametro minimo di 900 alunni fissato dalla legge di Bilancio non sia applicabile ai nostri comuni, in gran parte tra i 1000 ed i 5000 abitanti, e per di più interessati da un significativo e drammatico decremento demografico”.