C’è rabbia anche in provincia di Benevento per le decisioni di Provincia e Regione in merito al dimensionamento. “In seguito a quanto avvenuto in questi mesi e infine – si legge nella nota delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Snals, Fgu – in stretta successione, prima al tavolo provinciale in data 19 e 21 dicembre e poi al tavolo regionale in data 22 dicembre,
nel prendere atto sia della delibera prodotta dalla Provincia di Benevento sia della proposta presentata dalla Regione Campania, in merito al dimensionamento scolastico, esprimono sconcerto e indignazione per il probabile epilogo finale che si prospetta, una farsa che si è andata consumando davanti ai nostri occhi e che, nonostante i continui appelli e il nostro comune impegno, ha di fatto vanificato gli sforzi, con la volontà dimostrata di non consentire al Tavolo tecnico (composto anche dai rappresentanti delle confederazioni e
delle organizzazioni sindacali del comparto scuola e dell’area della dirigenza scolastica) di verificare il rispetto delle condizioni per garantire il diritto allo studio a tutti gli alunni nonché a valutare le proposte sul dimensionamento scolastico”.
Si chiarisce come “La Provincia ha scelto infatti di NON procedere e di NON presentare alcuna ipotesi di dimensionamento scolastico demandando alla Regione l’onere di farlo.
La bozza di delibera regionale prevede oggi per la provincia di Benevento nove accorpamenti di istituzioni scolastiche (non più sette?), operati in base a logiche che ci appaiono poco comprensibili e parimenti poco rispettose dei criteri indicati dalle stesse linee guida regionali e dalla volontà espressa in più occasioni di voler ammorbidire l’impatto delle norme sul dimensionamento nelle aree svantaggiate. Purtroppo si conferma quanto le scriventi avevano denunciato da mesi: questo provvedimento di dimensionamento scolastico altro non è che un taglio lineare e non si è potuto o voluto trasformarlo in
un’occasione di riorganizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa coerente e accettabile che tenesse in debito conto la marginalità e il disagio delle aree montane. Prospettare tale ipotesi siffatta e proporre inoltre al suo interno la formazione di ben tre Istituti omnicomprensivi lo riteniamo un errore di prospettiva in una provincia come la nostra che avrebbe piuttosto necessità urgente di implementare le reti tra le comunità,
in una visione prospettica e lungimirante di salvaguardia e rilancio delle aree interne, per sviluppare e alimentare, non certo per limitare, la circolarità e la interconnessione del nostro sistema sociale, economico, infrastrutturale e culturale”.
I sindacati sottolineano come “nel ribadire ancora una volta con forza la nostra contrarietà nei confronti di un provvedimento iniquo di tagli al sistema dell’istruzione pubblica, reiteriamo contestualmente la richiesta di una precisa e puntuale assunzione di responsabilità da parte sia delle amministrazioni comunali sia di quella provinciale, nonché la necessità di operare da parte della Regione Campania una scelta saggia ed oculata, che tenga conto il più possibile delle deroghe previste e delle particolarità morfologiche ed antropiche del Sannio. La Scuola rappresenta un volano di crescita imprescindibile per lo sviluppo futuro di territori già fortemente penalizzati per vederla ridotta ad essere oggetto di logiche che nulla hanno a che fare con la funzione alta che essa riveste e con la dignità che le dovrebbe essere riconosciuta, in un rimpallo di responsabilità che ci offende e ci umilia come rappresentanti delle lavoratrici e lavoratori del settore, della platea di studentesse e studenti nonché come cittadine e cittadini di questo Paese”