“Da sei mesi assistiamo ad una narrazione monocorde dei fatti: ha parlato sempre la Procura rappresentando così l’unica verità, ma la sentenza della Corte di Cassazione ha posto in dubbio la veridicità della narrazione”.
Così il penalista Luigi Petrillo, difensore dell’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, nella conferenza stampa convocata all’indomani dell’annullamento delle ordinanze che dal 18 aprile avevano disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Questa mattina c’era anche l’ex sindaco, tornato in libertà nella tarda serata di mercoledì, tra il pubblico nella sala del Circolo della Stampa del capoluogo.
“Attendiamo di conoscere le motivazioni della Cassazione – ha detto Petrillo – ma possiamo dire con certezza che i provvedimenti di custodia cautelare sono stati annullati perché illegittimi“.
Il penalista ha ricordato che Festa “ora è un uomo libero e può fare quello che vuole” ma gli ha consigliato di “non frequentare il Comune di Avellino”. “È una questione di garbo e opportunità – ha sottolineato – visto che le accuse vertevano sulla continuità del reato come amministratore”. L’annullamento delle ordinanze, ha precisato il legale, comporterà, giuridicamente, l’impossibilità del rito immediato nei confronti di Festa. “Se la Corte – ha concluso Petrillo – ha annullato le ordinanze perché ha ritenuto illegittime le intercettazioni, il processo avrà poco materiale su cui discutere; se l’annullamento riguarda la parziale inutilizzabilità delle stesse, ci sarebbe una base indiziaria del procedimento”.