Grottaminarda – Oggi ultimo giorno dei bambini saharawi ospiti nella cittadina ufitana. I volontari della pubblica assistenza locale sono stati insieme a loro. Un progetto nato negli anni scorsi che coinvolge, appunto, un popolo chechiede l’indipenza, inascoltato, nonostante le determinazioni dell’Onu. Infatti nel deserto del Sahara Occidentale è confinato, occupato dal Marocco che ne sfrutta le risorse minerarie. E d’estate, una piccola parte di quei bambini, accompagnati da due insegnanti, vengono in Italia. E si fermano anche a Grottaminarda. Dove sono arrivati in dieci insieme a Jalil e Lahbela, i due accompagnatori. Il progetto, invece, prevede l’arrivo di 115 bambini in tutta Italia.”È importante il loro spirito di autodeterminazione – dice Michele De Luca, il presidente dei volontari grottesi -. E a questi bambini, che vivono senza istituzioni, sono avidi di capire quali sono i processi evolutivi di un paese. E Nazza, la più piccola, e gli altri saharawi hanno potuto conoscere la solidarietà dei grottesi. Il 95 per cento dei bambini, comunque, frequentano le scuole, tra le dune sabbiose del Sahara, e poi vanno all’università, in Spagna soprattutto.
Intanto, la pubblica assistenza, in questi giorni li ha portati a fare le visite mediche e sanitarie, nei centri medici di Grottaminarda. Kalil Mohamed, giornalista dell’agenzia di stampa Saharavi,in un misto di italiano e spagnolo, si dice”molto contento del contesto umanitario che ha trovato e della solidarietà ricevuta. Questi bambini vivono in condizioni difficili a causa della guerra ( del fronte Polisario, che difende l’indipendenza del Saharawi, ndr).Ma noi vogliamo la pace”. Da quelle parti è una situazione”paralizzata” ma, nonostante tutto, quel popolo è stato capace di istituire scuole, ospedali e un governo in esilio con tutti i ministeri, la Repubblica Democratica Araba del Sahara Occidentale.