«Si è perso il senso della sicurezza»: è una delle amare osservazioni che consegna il professore Domenico Cerullo, instancabile nella sua opera di sensibilizzazione su temi di vitale importanza quali la prevenzione e la sicurezza sulle strade e sul lavoro. «Ma bisogna insistere, indietreggiare mai», incalza. Lo fa all’indomani di altre tragedie di questo fine settimana: una coppia di Atripalda in sella alla moto che si è scontrata con un automobilista di Vallo della Lucania, risultato essere ubriaco, anche lui poi morto in seguito alle ferite riportate. Domenica sera ha perso la vita in un incidente agricolo a Cassano Irpino un maresciallo dei carabinieri. Ma altri tragici episodi sono accaduti in Campania, nelle ultime ore. Tutti dolorosi eventi che richiamano alla necessità di tenere sempre accesi i riflettori su questi argomenti.
«Bisogna fare opera di sensibilizzazione – incalza il professore Cerullo, da anni impegnato con iniziative che mirano a coinvolgere un pubblico sempre più ampio, e autore del libro “Basta!”. Una delle ultime in ordine di tempo, la mostra che è stata organizzata a Bellizzi Irpino, Avellino, e che ha ottenuto un ottimo riscontro in termini di visitatori.
Protagonisti tra gli altri, Anna Nardone, presidente dell’associazione italiana familiari e vittime della strada di Avellino, Lorenzo Savignano, neuropsichiatra infantile presso il Serd di Avellino, e il curatore, Domenico Cerullo. L’iniziativa ha visto la partecipazione di Annibale De Marco, presidente Aps comitato di quartiere, Giuseppe Ruggiero, presidente Vespa Club Avellino, e Maria Assunta Basile, presidente della tenuta Serpico.
«In generale servono più controlli sulle strade, anche riguardo al possesso delle patenti- continua il professore Cerullo – Pensiamo poi agli adolescenti che guidano le minicar, responsabii fino ad un certo punto, perché vittime dei grandi. E che dire della pericolosità dei monopattini, e ancora delle biciclette a trazione elettrica, che arrivano ad una certa velocità. Che cosa dire? Che a prevalere è la perversa logica dell’economia, rispetto al valore di una e tante vite umane. Servono leggi dello Stato mirate, certo, ma se non si rafforza e si diffonde la cultura della prevenzione e della sicurezza, continueremo ad allungare purtroppo l’elenco delle vittime. Alla mostra che abbiamo allestito a Bellizzi Irpino hanno aderito artisti di fama internazionale, che hanno voluto trasmettere, nelle loro opere, il bello della vita, rispetto al buio della morte. Più cultura, più arte, più bellezza, è il messaggio che dovremmo cogliere, attraverso l’attenzione e il rispetto per le regole del buon vivere civile, per se stessi e per gli altri. Un invito che lancio anche agli enti locali, perchè si attivino, ognuno nella propria comunità, per diffondere la cultura della sicurezza. Un invito a non abbassare mai la guardia».