Esorta a mantenere accesa la speranza don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, in prima linea nella battaglia in difesa della legalità, ospite della veglia missionaria nella cattedrale Ariano. Il parroco di Caivano, sotto scorta dopo le ultime minacce, si racconta ai fedeli irpini “Dobbiamo fare in modo che non si spenga anche la più piccola fiammella di speranza. Oggi ci sarebbero tutti i motivi per disperare sul piano sociale e politico ma non dobbiamo abbandonarci a questo sentimento”. Spiega come non sia facile “per chi è stato abituato a vivere sempre in piena libertà, abituarsi ad avere una scorta. Ma ne ho guadagnato in amicizia. I miei due pistoleri Gianluca e Giancarlo sono qui con me, sono due amici, due fratelli”. Ricorda il desiderio di riscatto della comunità di Caivano, “L’ospedale di comunità, il campo sportivo sono il segno che qualcosa sta cambiando anche a Caivano. C’è una rinnovata attenzione al territorio”. Si sofferma sul disagio esistenziale dei giovani “Lo vedo nei fiumi di birra che scorrono nei bar. Ecco perchè è importante che il messaggio del Vangelo arrivi a tutti, anche a chi non va in chiesa”. E’ quindi il vescovo di Ariano Sergio Melillo a sottolineare il valore di cui si carica la giornata missionaria “Ciascuno di noi è chiamato a fare la propria parte in questo progetto missionario nel segno dell’attenzione ai fragili. E’ un impegno che riguarda tutte le comunità”.





