Rosa Bianco
Nella suggestiva cornice della Sala delle Arti di Manocalzati, ieri si è svolto un evento che ha rappresentato un crocevia fondamentale tra tradizione e avanguardia sonora: “Echi elettrici”, appuntamento di punta della rassegna “Innamorati della Musica – sfrutta e gratta la Nota!”, promossa dall’Associazione Musicale Igor Stravinsky, sotto la raffinata direzione artistica della Maestra Nadia Testa.
La serata, curata dalla Maestra Alba Battista, coordinatrice del Dipartimento di Musica Elettronica e Sound Design del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, si è articolata in due momenti distinti, ma profondamente intrecciati: un seminario intitolato “Dialoghi tra suono e tecnologia” e un concerto che ha saputo tradurre in esperienza sensoriale i concetti espressi nella fase introduttiva.
Il dialogo tra le onde: parola e suono
Nel seminario, la Maestra Battista ha illustrato con acume e chiarezza i percorsi di contaminazione tra il linguaggio musicale e la tecnologia digitale, evidenziando come l’elettronica non sia più semplice supporto o cornice, ma vera e propria voce attiva nel discorso musicale contemporaneo. L’intervento ha saputo coinvolgere un pubblico eterogeneo — tra studenti, appassionati e addetti ai lavori — mettendo in luce il valore formativo e culturale di esperienze che coniugano arte, ricerca scientifica e sperimentazione acustica.
Concerto: geometrie di luce sonora
Il concerto ha visto protagonisti due giovani, ma già maturi interpreti, Catello Coppola al flauto e Giovanni Roma ai live electronics, entrambi allievi della Scuola di Dottorato del Conservatorio Cimarosa, parte del XL Ciclo di Dottorato in Scienze, Tecnologie Avanzate e Nuovi Paradigmi nella Ricerca Musicologica e nella Musica del Presente.
Il programma ha delineato un viaggio sonoro vertiginoso e stratificato, attraverso tre opere fondamentali del repertorio elettroacustico recente:
• Doina Rotaru – Japanese Garden (2006): un brano etereo e meditativo, in cui il flauto basso (alternativamente l’ottavino) dialoga con l’elettronica su supporto fisso, evocando paesaggi rarefatti e visionari, quasi calligrafici nella loro struttura.
• Adriana Cioffi – Behind the A.’s Mirror (2018): composizione intensa e introspettiva, nella quale il flauto si specchia e si distorce attraverso l’elaborazione elettronica in tempo reale, creando un gioco di risonanze, rifrazioni e velature sonore di grande effetto drammaturgico.
• Kaija Saariaho – Noa Noa (1992): pietra miliare della musica contemporanea per flauto ed elettronica, il brano ha rappresentato l’apice del concerto. L’interpretazione di Coppola e Roma ha saputo restituire tutta la complessità espressiva e timbrica di questa pagina storica, con rigore tecnico e sincera adesione poetica.
Frutta e futuro: un epilogo conviviale
A conclusione della serata, un momento conviviale a tema “frutta” ha restituito leggerezza e socialità all’intensità dell’esperienza musicale. Tra i sorrisi e i sapori della Lotteria “sfrutta e gratta la Nota!”, il pubblico ha potuto dialogare con gli interpreti e con gli organizzatori, prolungando idealmente quell’intreccio di voci e relazioni che l’intero evento aveva voluto celebrare.
Un modello culturale da custodire
“Echi elettrici” si è rivelato ben più di un semplice concerto o seminario: è stato una vera mappa del presente musicale, un laboratorio poetico e tecnologico, in cui la giovane ricerca si è manifestata con forza, eleganza e consapevolezza. In un’epoca che rischia di banalizzare l’ascolto, esperienze come questa riaffermano il ruolo dell’arte come luogo critico e visionario.
Il Conservatorio “D. Cimarosa” e l’Associazione Igor Stravinsky, con la guida attenta della Maestra Testa, dimostrano ancora una volta che la musica del futuro si scrive oggi, con radici profonde e con uno sguardo coraggioso verso l’ignoto.