“Sta diventando sempre più drammatica -s crive il coordinatore di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano – la crisi idrica che sta colpendo il Mezzogiorno d’Italia. Con gravi ripercussioni sulle comunità delle aree interne e dei piccoli centri”. E, dopo aver incassato la disponibilità del sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ad ospitare un tavolo tecnico tra le Regioni Puglia, Basilicata, Campania e Molise, il Coordinamento Piccoli Comuni lancia un nuovo, accorato appello.
“Trecentomila persone sono a rischio idrico nelle aree interne delle province di Potenza, Avellino, Benevento e Foggia. L aziende in ginocchio sono centinaia: un disastro totale per l’economia del Sud”.
Altro che “turismo e chiacchiere – denuncia il portavoce dell’associazione – qui siamo alle ‘tarantelle’ finali”. La situazione è ormai insostenibile, con i sindaci delle piccole comunità meridionali pronti a mobilitarsi per difendere i diritti delle loro popolazioni. “Questa è una guerra tra poveri – prosegue Caivano – che ancora una volta dimostra l’inerzia e l’incapacità di una visione strategica per il Sud Italia”.
E questo è un dato di fatto.
Il coordinamento, inoltre, punta il dito contro “l’assenza di un intervento nazionale incisivo”. Caivano, infatti, sostiene che “le forze politiche nazionali sono totalmente assenti. Il Parlamento italiano è chiuso nel Palazzo, inconsapevole del disastro che si sta consumando nel cuore del Mezzogiorno”.
Un ruolo importante è quello del Pnrr. Un obiettivo, aggiungono dai Piccoli Comuni, “che le Regioni hanno fallito. Soprattutto nell’utilizzo intelligente delle risorse che avrebbero dovuto riequilibrare i territori e rafforzare la coesione sociale”.”Invece di affrontare le criticità idriche con progetti strutturali e lungimiranti – conclude Caivano -, siamo rimasti fermi, incapaci di trasformare questa emergenza in un’occasione di sviluppo”.