Quando si metterà mano alla sostituzione, per intero, delle condotte dell’acqua che, come “subway” sotterranee, si allungano sul territorio della provincia? Un altra tubatura che è scoppiata è quella che, all’alba di questa mattina, ha riversato un fiume d’acqua in località Cardito. Lungo la cosiddetta Statale 90 delle Puglie. In pieno centro abitato. Insomma niente di nuovo sotto il cielo d’Irpinia.
Mentre le squadre dell’Alto Calore stavano, appunto, cercando di metterci una pezza ormai le conseguenze sono sempre le stesse: a partire dal traffico che è paralizzato, in una zona che è già incasinata di suo, ovviamente chissà quant’acqua sprecata, per non parlare del commercio fermo e dei cittadini con i rubinetti a secco. Un quadro desolante al quale l’ente di Corso Europa non ha dato ancora una risposta.
“Ariano, Nusco, Grottaminarda, Solofra, Montella, Lioni, Mirabella… Una dopo l’altra – scrive il Comitato Uniamoci per l’acqua -, le condotte esplodono come bombe d’acqua, simbolo di una crisi strutturale negata e nascosta.
Chi governa l’acqua pubblica, Regione, EIC, Alto Calore e sindaci-soci, non può più far finta di niente. È tempo di verità, non di rattoppi. È tempo di un piano straordinario per rifare le reti, con fondi veri e controllo pubblico. L’Irpinia non è più il serbatoio d’Italia: è un campo di perdite”.



