Circa 70 milioni di euro per la riduzione della dispersione idrica e accelerare le procedure di gara per sessanta interventi. Poi altri 12 per gli interventi strategici strutturali, grazie al Piano Invasi, che saranno investiti per garantire la sostenibilità e l’efficienza a lungo termine del sistema idrico. 20 milioni di euro, già spesi. La Regione Campania così si rende disponibile per risolvere, speriamo, l’emergenza idrica.
O almeno questo è stato il risultato dell’incontro di ieri, a palazzo Santa Lucia, tra il vice governatore Fulvio Bonavitacola, e i vertici dell’Alto Calore Servizi. Presenti il presidente e il d.g.dell’Ente Idrico Campano, Luca Mascolo e Giovanni Marcello, il coordinatore di ambito distrettuale Irpino dell’Eic, Beniamino Palmieri, il dirigente regionale del Ciclo integrato delle acque, Rosario Manzi, e i consiglieri regionali Maurizio Petracca e Enzo Alaia. Adesso bisognerà passare all’azione.
Senza più tentennamenti. Perché le comunità irpine, e anche quelle sannite, da più di sei mesi ormai stanno soffrendo questa emergenza idrica. Quali saranno le priorità da individuare? Le rete idrica, la”higway sotteranea” che attraversa il territorio di questa provincia”e’ un colabrodo e obsoleta-dicono i Comitati, nati all’indomani di questo problema”. E aggiungono che, se proprio dovessero farlo, devono aggiustarla tutta insieme. Ma si comincerà dalla”famigerata”conduttura adduttrice Dn800 di Castelfranci?
Un chilometro e mezzo di condotta che, a giorni alterni, si rompe. E che serve ben trentatré Comuni. In uno di questi, a Sturno, nei giorni scorsi, si sono incontrati i primi cittadini. Quello di Sturno, Vito Di Leo, ha detto che basterebbero tre milioni di euro per rifarla nuova. Non dimentichiamoci, poi, di un’altra che pure ha dato problemi: quella in agro di Melito Irpino.
E, proprio in questi giorni, circa duemila abitanti, in quattro contrade di Ariano Irpino, sono alle prese con l’emergenza a causa dell’acqua potabile contaminata. Gli abitanti di Serra di sopra, Santa Barbara, Bagnara e Foresta, si mostrano, ovviamente,”preoccupati”. E chiedono un maggior impiego di uomini e mezzi, oltre all’intervento della protezione civile regionale. E, delle difficoltà che stanno passando quelle duemila persone, non c’è nessun comunicato ufficiale degli wnti preposti. “Piu’ trasparenza” chiedono i Comitati, oltre al fatto che”i sindaci rappresentino davvero le loro comunità”.