È la seconda volta, in due momenti diversi, che i sindaci irpini si incontrano per discutere di emergenza idrica. La prima volta, l’estate scorsa, lo hanno fatto ad Ariano Irpino. Convocati dal primo cittadino del Tricolle, Enrico Franza, e domani invece nella sala consiliare di Sturno, alle 16, per un incontro voluto da Vito Di Leo. Un caso, quello dell’acqua che manca in tutta la provincia, ancora nonostante tutto di difficile soluzione. Comunque, ancora una volta, come ha scritto il sindaco di Sturno, “credo sia giunto il momento di far sentire la nostra voce – scrive nel suo appello Di Leo -“.
Saranno in trentadue, undici della provincia di Benevento, chiamati a fare “proposte concrete per la soluzione del problema”. Ovviamente parte in causa, e invitati, anche i presidenti dei distretti idrici di Irpinia e Benevento, Beniamino Palmieri e Pompilio Forgione e il presidente di Alto Calore, Antonello Lenzi. Quindi i consiglieri regionali Maurizio Petracca, Vincenzo Alaia, Livio Petitto e Vincenzo Ciampi; i consiglieri provinciali Franco Di Cecilia, Vincenzo Barrasso, Marcantonio Spera, anche nel ruolo di sindaco di Grottaminarda, e Laura Cervinaro. La settimana appena trascorsa è stata una di quelle che ha messo più in ginocchio, se ancora ce ne fosse bisogno, l’intera provincia. Ed il Sannio. Interruzioni sparse, infatti, e in alcuni casi per giornate intere hanno gettato nelle disperazione le comunità.
L’incontro di domani pomeriggio, si rende necessario, tra l’altro, anche per le interruzioni del servizio pubblico di questi ultimi giorni: “Le continue rotture della condotta adduttrice Dn800, in agro di Castelfranci, determinano ormai da mesi – si legge nella convocazione del sindaco di Sturno – ricorrenti sospensioni dell’erogazione idrica, creano notevoli disagi alle nostre Comunità, e ci inducono a riflettere tutti insieme con possibili soluzioni da adottare e da proporre alle istituzioni superiori, al fine di superare tale impasse”. Evidenziando che, lo stato delle tubature, è ormai obsoleto. Si impone, naturalmente, l’obbligo di cambiarle.
Intanto, per il sindaco di Sturno, “questa è una emergenza che dura da troppo tempo. Oltremodo incomprensibile”. Riferendosi alla “famigerata” condotta adduttrice in agro di Castelfranci. Perché, domani pomeriggio, si parlerà proprio di quella. Sempre di emergenza idrica si tratta. I problemi meglio affrontarli uno alla volta. “Vogliamo segnalare proprio quella difficoltà che, negli ultimi giorni, ha causato disagi a tanti Comuni -continua il sindaco di Sturno – della nostra provincia e del Sannio”. Cinquecento metri di condotta adduttrice, “che si rompono sempre allo stesso posto”. Non basta più, in ogni caso, metterci una pezza.
Nel caso di Castelfranci come sulle tubazioni, ormai consumate, di tutto il territorio irpino. “Di decine e decine di chilometri – aggiunge la fascia tricolore -“. Tenendo presente che, la nostra provincia, “è ricca d’acqua ma soffre di una crisi idrica che danneggia popolazioni, attività commerciali ed artigianali del nostro territorio”. Ormai l’intervento dei primi cittadini è improrogabile. Per cui “facciamo sentire forte la nostra voce – conclude Di Leo -. Basta con le “sterili polemiche, siamo concreti nella proposte per arrivare alla soluzione del problema da sottoporre all’attenzione delle istituzioni”.
Per mettere fine al problema che arriva da Castelfranci, e che coinvolge buona parte dei Comuni, ci vorrebbero, secondo le stime del sindaco, almeno tre milioni di euro. Sarà, in ogni modo, fatto un appello alla Regione Campania perché intervenga a risolvere la questione. Ma il problema dell’emergenza idrica non sarà certamente finito. Perché continua ancora con le interruzioni. Presi dal sito dell’Alto Calore, intanto, alcuni dati parlano chiaro. E su questi bisognerebbe cominciare a ragionare. Ad esempio la popolazione servita è di 443.248 abitanti, le utenze 220mila circa. Rilevazioni risalenti ad agosto dello scorso anno. La lunghezza della rete idrica complessiva è di 4.500 chilometri circa, 97 pozzi e 98 sorgenti. La portata complessiva immessa in rete è di 2.182 litri al secondo. I Comuni interessati sono 126, 95 della provincia di Avellino. Quindi il trenta per cento sono collegati alla condotta adduttrice di Castelfranci.