Per il momento c’è il reclamo scritto dall’avvocato Rachela Pepe, legale del Comitato “Insieme per Nusco”da parte di almeno quaranta famiglie, nei confronti di Alto Calore. Inoltrato, per conoscenza, ieri mattina alla Procura della Repubblica, all’ente Idrico Campano e al Comune di Nusco. All’ente gestore del servizio idrico si contestano alcuni principi che, tra l’altro, sono”stabiliti nella Carta dei servizi” dello stesso ente il cui amministratore unico è Antonello Lenzi. Il legale del Comitato nuscano li elenca: “uguaglianza ed imparzialità, continuità, efficienza ed efficacia, chiarezza e comprensibilità”. Perché, per le prime,”è mancato il rispetto delle turnazioni delle utenze in caso di crisi idrica”. Perché, a Nusco, l’acqua viene sospesa “sempre nelle stesse zone”. Inoltre, ormai da mesi,”non si riesce a garantire un servizio continuo e regolare”.
Alto Calore, scrive ancora l’avvocato del Comitato, dovrebbe “porre in essere attività volte al miglioramento” della qualità della vita dei cittadini. “Adottando-continua-soluzioni più funzionali”. Cosa che, evidentemente, non fa. In merito alle interruzioni, indiscriminate, dell’erogazione del servizio, il Comitato chiede che vengano comunicate e programmate nei tempi previsti”. Invece, ci si sarebbe limitati a farlo “sporadicamente”. Senza che, i cittadini, potessero organizzarsi in tempo. Non si possono più sopportare, sottolinea il Comitato,” sospensioni giornaliere di 19 o 20 ore”.
In questo modo si stanno creando disagi “notevoli” per le azioni quotidiane delle persone: dell’igiene personale, della casa, agli elettrodomestici spenti, all’acqua calda che serve. Ma anche creando danni”ingenti” alle attività commerciali. Insomma, l’ente di Corso Europa sta”peggiorando la qualità della vita “delle persone. Violando, si ricorda nel reclamo, l’articolo due della Costituzione. Per questo si richiede un”intervento risolutivo e tempestivo”. Tale da garantire “continuità ad un servizio pubblico indispensabile per la comunità “. Quindi”informazioni scritte continue sulle cause delle sospensioni giornaliere “. Poi”maggiore trasparenza nelle comunicazioni”. Il Comitato di Nusco invita Alto Calore a”dichiarare lo stato emergenziale e a richiedere interventi di carattere pubblico per la risoluzione del disservizio”. Auspicando che si trovino miglioramenti al disservizio offerto, il Comitato altirpino si riserva”di agire per la tutela effettiva dei propri diritti, se necessario, nelle sedi opportune”. Se le risposte di Alto Calore”non saranno soddisfacenti” non si esclude una class action con il coinvolgimento di altri paesi. Intanto, questo pomeriggio, alle ore 18, presso la sala convegni “Thomas Menino”di Grottaminarda è in programma l’incontro tra I comitati irpini, dauni, molisani, che su stanno battendo i questa emergenza idrica.