Il Comitato civico “Voci di Nusco”, nato all’indomani della prima emergenza idrica, risalente all’estate scorsa, in un comunicato stampa diffuso in mattina, “riconosce le difficoltà esistenti dovute al cambiamento climatico, alla scarsità di precipitazione, alla penuría di acqua nel bacini idrogeologici” ma, comunque, rivendica “la nostra azione rivolta ad una esortazione, ad un utilizzo e ad una distribuzione del bene primario acqua in maniera equa, giusta e razionale”. A Nusco, così come in tutta la provincia ” interi quartieri e contrade subiscono continui disservizi nell’erogazione dell’acqua subendo seri inconvenienti che condizionano la normale vita quotidiana. Persone anziane, disabili, bambini non possono usufruire dell’acqua anche per 10/12 ore al giorno, con tutte le conseguenze che questa mancanza comporta”.”Voci di Nusco” si dice inoltre “consapevole delle difficoltà che l’ente Alto calore sta attraversando” e ritiene opportuno” allacciare un dialogo propositivo che porti ad una soluzione di queste criticità nel più breve tempo possibile”.
“Se esiste criticità idrica è necessario- scrive il comitato-che i disagi vengano equamente distribuiti tra tutti i fruitori del servizio”. Pur riconoscendo la validità dell’iniziativa posta in essere da parte di 32 Comuni, fautore il Comune di Sturno, “riteniamo opportuno far presente che l’emergenza, perché di emergenza si tratta, riguarda l’intera comunità Irpina.
A tal proposito è urgente la costituzione di una cabina di regia che comprenda rappresentanti di tutti i Comuni soci di Alto Calore, cabina che avanzi proposte, ogni ente deve dichiarare lo stato delle proprie reti idriche e stimare il fabbisogno necessario per gli interventi di carattere strutturale non solo emergenziale.
Stilare, nell’immediato, un piano di intervento strutturale e pluriennale che preveda il rifacimento delle condotte idriche vetuste. A capo della realizzazione dei progetti dovrebbe esserci un tecnico, preferibilmente di nomina Regionale, che sovrintenda alla pedissequa realizzazione degli interventi programmati
Riconoscere un incentivo economico ai cittadini domiciliati nelle aree interessate dalla crisi idrica al fine di poter procedere all’installazione di cisterne di emergenza, intervenendo se necessario anche a calmierare i costi che sono incrementati a livello esorbitante, complice anche la speculazione degli addetti ai lavori
Chiediamo inoltre di parte di Alto calore una operazione di trasparenza, comunicare l’effettiva portata delle sorgenti, il perché, nonostante la comunicazione degli orari di chiusura, questi non vengano mai rispettati; trasparenza riguardo lo stato delle reti idriche, una stima dei fondi necessari per la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento. Inoltre, se esiste e sussiste scarsità di acqua nei bacini di approvvigionamento, perché tale mancanza non colpisce, anche se in modo indiretto, le altre Regioni che beneficiano di tale bene; se necessario valutare l’effettiva esigenza di tale Regioni e individuare se esiste un surplus di fornitura e dirottarlo nelle nostre terre assetate”.
“In mancanza di rapide soluzioni-conclude il Comitato”Voci di Nusco”, riteniamo opportuno proclamare uno stato di emergenza con tutte le conseguenze del caso e quindi chiedere anche un intervento del Governo a livello nazionale”.